La Nuova Sardegna

Sassari

All’asta nove vecchi telai del liceo artistico “Figari”

di Paoletta Farina
All’asta nove vecchi telai del liceo artistico “Figari”

Testimonianze del passato della prima scuola d’arte sarda al prezzo di 350 euro Il preside Muggianu: «Non li usavamo più e l’istituto non ha spazi per un museo»

25 febbraio 2021
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SASSARI. L’avviso dell’asta è stato pubblicato all’albo della scuola il 6 febbraio scorso. Il liceo artistico “Figari” ha messo in vendita nove vecchi telai usati dagli allievi nel laboratorio del corso di tessitura, ormai scomparso dalle materie di insegnamento, e quindi fermi. Tutto regolare, ma la decisione è stata vista come una “svendita” del glorioso passato dell’istituto di piazza d’Armi, la prima scuola artistica sarda e fucina di talenti. La cosa è anche arrivata all’orecchio della Soprintendenza che ha chiesto spiegazioni al dirigente scolastico Mauro Muggianu. Che si è stupito di tanto clamore. «Ho informato che si tratta di telai ormai non utilizzati, inventariati negli Anni Novanta e quindi non sottoposti ad alcuna tutela – racconta il preside –. Il problema è che non ci potevamo permettere di occupare spazi per conservarli in un momento in cui l’emergenza sanitaria ci costringe a determinate prescrizioni. Dalla Provincia abbiamo avuto un finanziamento per riorganizzare le presenze secondo le regole del distanziamento e anche il laboratorio di tessitura è rientrato nella nuova logistica».

«Purtroppo la scuola non può essere un museo, dobbiamo privilegiare la didattica e in ogni caso non abbiamo cancellato la storia del “Figari” – aggiunge Muggianu: due telai delle stesse caratteristiche resteranno ancora a testimoniarla».

I macchinari sono stati messi all’asta per 350 euro l’uno, per un totale di 3150 euro con un avviso indirizzato «agli studenti e alle loro famiglie, al personale docente e a tutti gli interessati». Il bando è già scaduto. «Abbiamo dato priorità, a dimostrazione che speriamo i telai possano continuare a svolgere il loro compito, a chi li vorrà utilizzare per attività didattica, pensiamo a enti o associazioni che organizzino corsi di tessitura», dice il preside.

Le attrezzature, traslocate dal laboratorio, sono state smontate e accatastate. E adesso aspettano il compratore dopo aver servito generazioni di studenti che vi hanno intrecciato tappeti e tessuti.

Per qualcuno sono più vecchi dell’età che gli viene attribuita nell’inventario: sarebbero nella scuola dagli Anni Settanta. Perciò l’asta lascia un po’ l’amaro in bocca. Testimonianze che potrebbero essere valorizzate come elementi di archeologia industriale nell’ambito della costituzione di un piccolo museo che raccolga anche altri preziosi ricordi dell’attività di una scuola nata nel 1935. Ad esempio i gessi, e altre opere nate dalle mani di allievi poi diventati noti e valenti artisti e che, esposte al pubblico, potrebbero narrare cosa ha rappresentato il liceo Figari, non solo per la città, ma per tutta la Sardegna, in termini di accademia delle arti.

Al “Figari”ha studiato e ha insegnato il fior fiore di artisti: dallo stesso Filippo Figari che lo diresse dalla fondazione, per i successivi vent’anni, per proseguire con Stanis Dessy, Eugenio Tavolara, Mauro Manca, Salvatore Fara, Gavino Tilocca, Costantino Spada, Libero Meledina, Giuseppe Silecchia e Giuseppe Magnani. Ma anche l’architetto Vico Mossa ed Enrico Clemente, firma della falegnameria di eccellenza.

Un istituto che ha contributo a salvare la ricchezza dell’artigianato popolare sardo e di cui i nove telai, che abbiano cinquanta o trent’anni, sono comunque un simbolo.

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