La Nuova Sardegna

Sassari

«Ufficio paesaggio allo sbando»

di Giovanni Bua
«Ufficio paesaggio allo sbando»

La denuncia della Fp Cgil: «Manca il personale e le pratiche vanno avanti con il silenzio assenso»

10 aprile 2021
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SASSARI. Il “guardiano” dei vincoli paesaggistici non è quasi più in grado di guardare niente. E, complice la normalmente sacrosanta disciplina del “silenzio assenso”, sotto i suoi occhi può passare ogni cosa. O rimanerci, se riguarda la pianificazione comunale, a tempo indeterminato incagliata.

Da mesi infatti il servizio tutela del paesaggio “nord-ovest”, la diramazione sassarese dell’assessorato regionale dell’Urbanistica che si occupa di materie delicatissime come il rilascio delle autorizzazioni in materia di paesaggio, l’approvazione dei piani particolareggiati e attuativi in aree vincolate, la vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia e sulla tutela dei beni, è clamorosamente sotto organico. E per di più ha dovuto affrontare una riorganizzazione del lavoro per la nuova articolazione degli uffici, divisi nei due “servizi” Sassari e Gallura «raddoppiando il lavoro di supporto, necessario ad organizzare detti uffici, e diminuendo quello che si può dedicare ai cittadini. Siamo al punto che i dipendenti non possono andare in ferie e non possono ammalarsi per non lasciare i loro colleghi in condizioni disastrose».

Parole di Enrico Lobina, responsabile del comparto Regione della Fp Cgil che attacca: «Da circa due anni si assiste ad una forte riduzione del personale per pensionamenti, senza alcuna sostituzione. Ad un aumento progressivo del carico di lavoro, dovuto anche all’incertezza delle norme, la risposta è stata quella di dividere in due un servizio già in affanno. È un servizio che deve presidiare una materia costituzionale come quella del paesaggio, e al contempo, dare risposte soddisfacenti alle imprese, agli amministratori pubblici e ai cittadini che intendono procedere alle varie trasformazioni territoriali. Perché creare un nuovo servizio in questo contesto, con i dipendenti in smart working? I problemi non si sono risolti, si sono aggravati».

Le ricadute sono immediate: «Sia nel Sassarese che nella Gallura – spiega il sindacalista – gli amministratori pubblici devono sopportare ritardi nell’approvazione della pianificazione comunale, e ritardi nell’approvazione delle opere pubbliche: le imprese e i cittadini si trovano a dover sopportare sia ritardi che lo scadimento dell’esercizio della funzione pubblica». Ma non è solo questo il problema. L’ordinamento giuridico ha previsto il rimedio del silenzio assenso, quale istituto di semplificazione procedimentale, in caso d’inerzia della pubblica amministrazione. Il rischio è che, se le risposte non arrivino, i progetti vadano avanti lo stesso. Non tutelando nè l’ambiente nè le amministrazioni, esposte comunque a vari profili di responsabilità. «Il provvedimento tacito di assenso – spiega Lobina – svilisce l’esercizio della funzione di tutela e contraddice il principio di buon andamento dell’azione amministrativa, divenendo elemento che può favorire pratiche corruttive. Può insomma diventare un boomerang nei confronti del cittadino o dell’imprenditore, oltre che danneggiare il territorio».

Le soluzioni? «Sono un piano straordinario delle assunzioni – continua Lobina – vero e non solo annunciato, che assuma tecnici e personale qualificato. Tutti ne parlano, nessuno agisce. Cosa vuole fare l’assessore dell’urbanistica, che proviene proprio da quel territorio? Perché sta fermo? Perché non risponde alle richieste di incontro dei sindacati? Vuole distruggere gli uffici di tutela del paesaggio del nord Sardegna? È un via libera al mattone selvaggio?»

«E mentre si fanno le assunzioni, quelle vere però non quelle a parole – chiude il sindacalista – le soluzioni organizzative ci sono, se si ha la volontà: tornare ad un servizio, reingegnerizzare le procedure, realizzare le mobilità promesse e mai attuate».

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