La Nuova Sardegna

Sassari

Enti locali, Goceano chiamato a scegliere

di Barbara Mastino
Enti locali, Goceano chiamato a scegliere

La riflessione è se stare nell’area vasta di Sassari o in Provincia di Nuoro. Diversi comuni potrebbero fare un referendum 

21 aprile 2021
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BULTEI. Si amplia il dibattito sulla riforma degli enti locali, e si susseguono gli interventi in particolare dalle periferie. Dal Goceano si sono già fatte sentire le voci dell’ex sindaco di Bono, dell’opposizione di Nule e del sindaco di Esporlatu e presidente della Comunità montana, e ora entra in campo Bultei, con il capogruppo di minoranza Bachisio Falchi e l’ex sindaco, protagonista della scena politica territoriale sino a non molto tempo fa, Andrea Fenu. Il preludio all’esplosione di un dibattito che al momento non ha ancora toccato apertamente il Logudoro e le altre zone interne, ma che sarà rovente in un prossimo futuro quando – qualora non arriveranno voti unanimi di adesione alla Città metropolitana di Sassari dai consiglia comunali, cosa in molti casi scontata – molti comuni andranno a referendum. Comuni come Ozieri, dove il dibattito appena accennato nelle ultime sedute del consiglio comunale sarà sicuramente acceso come nel 2004.

Tornando al Goceano, Bachisio Falchi si schiera contro l’ingresso del territorio nel mare magnum della Città metropolitana e annuncia, nemmeno troppo tra le righe, un suo voto contrario in consiglio, Falchi già punta il dito sulle prime avvisaglie di una futura politica che avrà al centro solo Sassari e i suoi centri più vicini e affini. «Tra trenta giorni il commissario della Provincia lascerà il posto al sindaco di Sassari (decisione che oltretutto non può essere impugnata dallo Stato, perché i tempi vanno tra i 55 e 70 giorni) che dovrà gestire anche le necessità delle zone interne con i voti di amministratori che rappresentino almeno 1/3 dell’intera popolazione: basteranno quindi Sassari e Alghero. Con il nuovo assetto, inoltre, gli enti sovracomunali andranno a morire, e i vari avanzi d’amministrazione originati da azioni attente e virtuose saranno assorbiti e gestiti da questi amministratori che magari potranno sanare con questi fondi qualche loro buco di bilancio».

Se tali sono le avvisaglie, quale sarà il futuro? Se lo chiede anche Andrea Fenu, che nell’ingresso nella Città metropolitana vede «un colpo di spugna che cancella importanti e pluriennali conquiste dei piccoli comuni e delle zone montane della provincia». La soluzione, a suo dire, potrebbe essere «un orientamento che al Goceano permetta di avere più voce e, insieme, maggiori opportunità per uscire da uno stato di salute precario e recuperare un ruolo di potenziamento delle sue strutture e della sue risorse. Forse il Goceano, parte del Monte Acuto, il Logudoro e il Mejlogu - è l’azzardo dell’ex sindaco di Bultei ed ex presidente dell’ente montano - potrebbero insieme individuare una soluzione orientandosi verso un ambito territoriale strategico, che eserciti le funzioni di area vasta, e che la Regione deleghi agli enti locali le funzioni in materia di sviluppo economico e sociale e di pianificazione strategica come previsto dalla legge istitutiva».

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