La Nuova Sardegna

Sassari

Il cane Garibaldi è un caso la giunta nega l’adozione

di Barbara Mastino
Il cane Garibaldi è un caso la giunta nega l’adozione

Non passa la richiesta dei commercianti di tenere la loro mascotte in piazza Ma Progetto Ozieri contesta la decisione e presenta un’interrogazione al sindaco

06 maggio 2021
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w OZIERI. Sta assumendo i contorni di un caso politico la questione della permanenza o meno del cane Garibaldi nella “sua” piazza, vicenda sbarcata nei giorni scorsi in consiglio comunale. Allo stato attuale la questione è ferma al palo dopo la decisione della giunta comunale di non accogliere la richiesta di adozione con permanenza nella piazza da parte dei commercianti e di affidare il cane alle cure dell’associazione Orme che comporterebbe il trasferimento dell’animale in una struttura dedicata. Ma la procedura seguita è irregolare, secondo Progetto Ozieri, che ha presentato la questione al sindaco con una interrogazione con richiesta di risposta scritta (che il primo cittadino si è impegnato a fornire entro dieci giorni dalla data del consiglio). Irregolare perché, a detta della minoranza, «tutti gli atti emanati a partire dal 28 maggio 2020 riguardanti il cane Garibaldi sotto il profilo amministrativo sono nulli per illiceità dell’oggetto», ovvero perché Garibaldi non è un cane di quartiere a tutti gli effetti ma è di proprietà di una determinata persona. E non è un cane di quartiere perché, secondo quanto lamenta Progetto Ozieri, il sindaco si sarebbe “dimenticato” di portare avanti la procedura di riconoscimento - avviata un anno fa ma non definita sino alla fine - e quindi al Comune non spetta alcuna decisione in merito. Irregolare è quindi l’avviso di richiesta di adozione, irregolari sono l’affidamento a Orme, la concessione di un contributo alla stessa associazione, il trasferimento del cane a Olbia avvenuto lo scorso anno per il processo rieducativo; tutto nullo, tutto sbagliato, secondo Progetto Ozieri, perché l’assegnazione del cane a un proprietario per l’inserimento del microchip, che avrebbe dovuto avere carattere provvisorio, non è effettivamente - ovvero giuridicamente - mai decaduta. Una circostanza che secondo Progetto Ozieri si profila non solo come grave irregolarità amministrativa ma che potrebbe anche far scattare denunce per maltrattamento sull’animale nei confronti di chi, con le proprie segnalazioni sulla presunta pericolosità del cane, avrebbe a detta del gruppo provocato l’interruzione della proceduta di riconoscimento. In sostanza, secondo le consigliere del gruppo, Adriana Sotgia e Bianca Maria Balata, tali segnalazioni avrebbero fatto tremare i polsi all’amministrazione, che di conseguenza ha iniziato a non capirci più niente e ha peccato di ingenuità nella emanazione dei successivi atti. Una vicenda che, al di là del punto principale che è per tutte le parti in causa il benessere dell’animale, rischia di creare qualche pensiero al Comune e diventare più grossa di quello che normalmente dovrebbe essere una questione del genere.

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