La Nuova Sardegna

Sassari

i fatti all’ospedale civile di alghero 

Morì dopo la caduta dalla barella accuse archiviate per 4 dirigenti Ats

di Nadia Cossu
Morì dopo la caduta dalla barella accuse archiviate per 4 dirigenti Ats

SASSARI. Nessuna responsabilità a carico di dirigenti di Ats e Assl di Sassari (in carica all’epoca dei fatti) per la morte di una 93enne che era caduta da una barella nell’ospedale civile di Alghero....

19 maggio 2021
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SASSARI. Nessuna responsabilità a carico di dirigenti di Ats e Assl di Sassari (in carica all’epoca dei fatti) per la morte di una 93enne che era caduta da una barella nell’ospedale civile di Alghero. Il pubblico ministero Paolo Piras ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Fulvio Moirano (ex direttore generale Ats), Francesco Enrichens (allora direttore sanitario dell’Ats), Antonio Francesco Cossu (all’epoca direttore di presidio degli ospedali dell’Assl di Sassari, responsabile delle funzioni igienico-organizzative) e Andrea Marras (allora direttore dell’Assl di Sassari, coordinante la programmazione territoriale dell’azienda). Il gip Antonello Spanu ha accolto la richiesta e le accuse sono state archiviate.

Quando, a maggio del 2019, i nipoti l’avevano accompagnata al pronto soccorso del Civile di Alghero, Leonarda Livesu, sarta di Villanova Monteleone, aveva problemi respiratori. In attesa di fare accertamenti la donna era finita su una barella e poi nel corridoio del reparto di Medicina, dove tutti i letti erano occupati da altri pazienti. Un paio d’ore dopo il ricovero i parenti avevano ricevuto una telefonata con la quale veniva loro comunicato che la 93enne era caduta dalla barella e aveva battuto violentemente la testa sul pavimento. Aveva riportato una profonda emorragia cerebrale e le sue condizioni erano peggiorate all’improvviso, fino al decesso.

Il sostituto procuratore Piras aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Agli indagati veniva in sostanza contestato di «non aver adeguato il reparto alle necessità assistenziali del territorio con riguardo al numero di letti di degenza dei pazienti, numero insufficiente rispetto alle necessità assistenziali, rendendo così imprescindibile il ricovero dei pazienti in barella e cagionando in questo modo la morte di Leonarda Livesu (...)».

Ma il pm ha ritenuto di dover archiviare il procedimento. Con la memoria successiva all’avviso di conclusione delle indagini, gli indagati (difesi dagli avvocati Franco Luigi, Gabriele e Luigi Satta, Antonella Cuccureddu e Luca Accardo) avevano rilevato che il numero dei posti letto nell’ospedale di Alghero non era di loro competenza. «La legge regionale 28 luglio 2006 n.10 prevede all’articolo 12 che la rete ospedaliera riguardo alla distribuzione dell’offerta dei posti letto è definita dal piano regionale dei servizi sanitari, che è oggetto di proposta predisposta dall’assessore regionale alla Sanità, approvata prima dalla giunta regionale e poi dal consiglio regionale». In merito invece all’obiezione relativa al fatto che la paziente avrebbe potuto essere trasferita in un altro reparto, il pm Piras sottolinea che si trattava di «una paziente acuta ben difficile da seguire in un reparto diverso da quello dove era stata ricoverata. Corretta quindi era stata la decisione di trattenerla in reparto, sia pure con i rischi consensuali alla degenza in barella».

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