La Nuova Sardegna

Sassari

Contratto della discordia a Sorso

di Salvatore Santoni
Contratto della discordia a Sorso

Fp Cgil e Csa diffidano il Comune: «Non dia corso all’accordo sottoscritto nel 2020 solo con la Cisl»

20 giugno 2021
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SORSO. Terremoto sindacale al Comune di Sorso. Le organizzazioni della Fp Cgil e del Csa contestano il contratto decentrato sottoscritto lo scorso anno soltanto dalla Cisl accusando l’amministrazione comunale di averli estromessi dalla contrattazione.

Il braccio di ferro, che andava avanti già da qualche mese, è stato formalizzato con una lettera di diffida protocollata nei giorni scorsi. Senza un passo indietro dell’amministrazione comunale ora si rischia di aprire una procedura di condotta antisindacale. O, peggio ancora, una battaglia legale in tribunale. Lo scontro tra sindacati e Comune si aperto già da parecchi mesi, ed è nato in seguito alla decisione della presidente della commissione trattante, la segreteria comunale Debora Rita Fonnesu, di dare corso alle procedure del contratto decentrato nonostante tre componenti su cinque della Rsu, e tre sigle sindacali territoriali su quattro – Cgil, Uil e Csa – abbiano manifestato la loro contrarietà a procedere. Significa che il contratto è stato firmato soltanto dai rappresentanti della Cisl Fp e quindi è stato accolto da una minoranza, superando così il principio pattizio che dovrebbe regolare questi meccanismi di contrattazione. La procedura è stata più o meno questa: la giunta comunale, guidata dal sindaco Fabrizio Demelas, ha nominato i delegati della parte pubblica dando gli indirizzi per formulare una proposta di ripartizione del fondo dei dipendenti da portare in discussione con la parte sindacale. Quest’ultima è formata dalla Rsu e dai rappresentanti territoriali dei sindacati firmatari del contratto nazionale di lavoro. A quel punto si è verificato uno stallo. Sì, perché la proposta dell’amministrazione di ripartire il fondo in una logica di premiazione di indennità particolari ha cozzato contro la volontà dei sindacati di spostare più fondi sulla produttività collettiva. Secondo le richieste dei sindacati bisognerebbe allargare la platea dei dipendenti destinatari dei fondi a fine anno, chiaramente assegnati sempre in base alle valutazioni individuali svolte, appunto, dal nucleo di valutazione. Dando corso al contratto decentrato con la sola firma della Cisl Fp – circostanza che i sindacati di Cgil e Csa hanno percepito come atto unilaterale e illegittimo – si è invece deciso di valorizzare soltanto una cerchia ristretti di dipendenti creando, in alcuni casi specifici, delle sproporzioni di corresponsioni anche tra lavoratori della stessa categoria.

Le sigle che oggi contestano il contratto decentrato ritengono «gravemente lesivi» delle loro prerogative anche gli atti conseguenti assunti dall’amministrazione comunale. Per esempio, è stata formata la graduatoria delle progressioni orizzontali (Peo), che infatti Cgil e Csa ora chiedono di congelare poiché «la determinazione è stata assunta in violazione delle procedure di legge e di contratto essendo state di fatto estromesse dalla contrattazione le organizzazioni sindacali».

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