Bonnanaro saluta la “sua” suor Liliosa
Chiude l’istituto delle Figlie di Gesù crocifisso: la religiosa si trasferirà a Tempio
29 giugno 2021
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BONNANARO. Il saluto della comunità a suor Liliosa da settant’anni guida spirituale per intere generazioni di bambini bonnanaresi e orfanelli. Domani durante la santa messa celebrata nella chiesa di San Giorgio Martire di Bonnanaro alle 19.30 la comunità saluterà la religiosa e Domenica, sua fedele accompagnatrice, presenti in paese dal 1952. Entrambe torneranno alla casa madre di Tempio. È un momento storico malinconico perché la presenza delle suore a Bonnanaro è stata importante e significativa sia in termini di educazione, presenza, accompagnamento e soprattutto testimonianza per ben 83 anni. Le suore Figlie di Gesù Crocifisso arrivano nel piccolo centro del Meilogu nel 1938 e da subito la loro presenza si fa forte per tutti i bambini che amano come propri figli.
Non sarà semplice per suor Liliosa e Domenica, che hanno dedicato la maggior parte della loro vita agli altri, andar via e lasciare il piccolo paese insieme ai ricordi racchiusi tra le mura dell'istituto San Vincenzo che è la loro casa e quella comunità che nel tempo è diventata la loro famiglia. Non c’è praticamente nessuno che, nato a Bonnanaro, non abbia aneddoti o ricordi della scuola dell’infanzia e nel nominare suor Assunta, suor Giulia, suor Tecla, Suor Angela, suor Gertrude, suor Amalia, suor Liliosa, suor Giuditta, suor Virginia e suor Concetta non vada con la memoria agli anni dell’infanzia e della scuola materna e non ne ricordi i volti. Le suore a Bonnanaro sono sempre state un caposaldo insostituibile che ha contribuito a far crescere tante generazioni. Per cui era più che giustificato il rammarico della comunità quando un anno fa si è appresa la notizia di una eventuale chiusura dell’istituto e il conseguente trasferimento di suor Liliosa, ultima religiosa rimasta in paese e che aveva manifestato la sua volontà di non voler lasciare Bonnanaro. La chiusura allora fu scongiurata grazie ad una intesa raggiunta tra il comune e l’ordine delle religiose, ma mercoledì l’addio sarà definitivo. Le cronache raccontano che quando le suore arrivarono nel 1938, le campane suonarono a festa, domani quel suono non sarà allegro e squillante, ma non potrà essere neppure triste, perché più che il dispiacere della partenza è forte il senso di affetto e gratitudine per quanto hanno seminato in 83 anni, per il loro servizio e soprattutto per la loro testimonianza di donne consacrate, esperte di umanità.
Daniela Deriu
Non sarà semplice per suor Liliosa e Domenica, che hanno dedicato la maggior parte della loro vita agli altri, andar via e lasciare il piccolo paese insieme ai ricordi racchiusi tra le mura dell'istituto San Vincenzo che è la loro casa e quella comunità che nel tempo è diventata la loro famiglia. Non c’è praticamente nessuno che, nato a Bonnanaro, non abbia aneddoti o ricordi della scuola dell’infanzia e nel nominare suor Assunta, suor Giulia, suor Tecla, Suor Angela, suor Gertrude, suor Amalia, suor Liliosa, suor Giuditta, suor Virginia e suor Concetta non vada con la memoria agli anni dell’infanzia e della scuola materna e non ne ricordi i volti. Le suore a Bonnanaro sono sempre state un caposaldo insostituibile che ha contribuito a far crescere tante generazioni. Per cui era più che giustificato il rammarico della comunità quando un anno fa si è appresa la notizia di una eventuale chiusura dell’istituto e il conseguente trasferimento di suor Liliosa, ultima religiosa rimasta in paese e che aveva manifestato la sua volontà di non voler lasciare Bonnanaro. La chiusura allora fu scongiurata grazie ad una intesa raggiunta tra il comune e l’ordine delle religiose, ma mercoledì l’addio sarà definitivo. Le cronache raccontano che quando le suore arrivarono nel 1938, le campane suonarono a festa, domani quel suono non sarà allegro e squillante, ma non potrà essere neppure triste, perché più che il dispiacere della partenza è forte il senso di affetto e gratitudine per quanto hanno seminato in 83 anni, per il loro servizio e soprattutto per la loro testimonianza di donne consacrate, esperte di umanità.
Daniela Deriu
