La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri telecamere private per la sicurezza pubblica

di Francesco Squintu
Ozieri telecamere private per la sicurezza pubblica

Il consiglio comunale aggiorna il Regolamento sui sistemi di videosorveglianza Si punta a una rete capillare che garantisca il controllo di tutto il territorio

22 luglio 2021
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OZIERI. Si è parlato anche di videosorveglianza partecipata nell’ultimo consiglio comunale che si è svolto ad Ozieri nei giorni scorsi. E l’occasione è arrivata grazie a un punto all’ordine del giorno che prevedeva l’aggiornamento al Regolamento per la disciplina e l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza. Su proposta del presidente del consiglio comunale Gianluigi Sotgia, l’assemblea si è espressa a favore, con l’astensione del gruppo Prospettive, ed ora si dovrà operare per dare gambe al progetto che potrebbe potenziare di molto la rete delle telecamere installate nei punti nevralgici della città e aumentare ancor di più la sicurezza dei cittadini e il controllo sul territorio. Dopo Sassari quindi Ozieri potrebbe essere la seconda realtà in Sardegna ad avere una rete capillare creata con una sinergia tra pubblico e privato aperta a continue implementazioni ogni volta che si decida di installare una telecamera e veicolarne le immagini all’interno del sistema. «Con questo sistema non pensiamo certo di eliminare totalmente gli atti criminosi o gli episodi di vandalismo ma sarà un deterrente che garantirà maggior sicurezza e controllo di tutto il territorio – ha detto Sotgia –. Per la buona riuscita sarà fondamentale la collaborazione dei cittadini».

Chiunque voglia partecipare all’iniziativa potrà farlo collegando al sistema già in essere una o più telecamere alle quali non avrà più accesso per la visione delle immagini ma che in questo modo potranno riprendere una porzione di suolo pubblico che per norma non può essere ripresa da telecamere private, aumentando quindi il raggio d’azione della videosorveglianza. I soggetti coinvolti, come enunciato dall’articolo 19 del regolamento approvato, potranno essere privati, amministratori di condominio, centri commerciali naturali, associazioni di categoria, consorzi, imprese, esercizi commerciali, pubblici esercizi, enti e associazioni del terzo settore, enti religiosi ed enti pubblici. L’amministrazione valuterà l’idoneità e l’ammissibilità del progetto che dovrà possedere inoltre una tecnologia compatibile ed integrabile con il sistema di videosorveglianza comunale. «Ci sarà un giusto equilibro tra sicurezza e diritto alla riservatezza – ha concluso Sotgia – ma penso che questa sia la strada migliore per rendere più sicure le nostre strade, grazie anche all'operato del nostro settore amministrativo».

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