Rilancio di Platamona, l’appuntamento è al 2022
Ceduto dal Comune dopo anni il ristorante Ernesto, si aspetta ora la rinascita del Lido Iride: ma da soli i privati non bastano
SASSARI. Il ristorante Ernesto ha un nuovo padrone: Antonello Zappino, dopo un primo tentativo andato a vuoto due anni fa, stavolta ha fatto centro e l’anno prossimo il locale dovrebbe tornare a regime. E poche centinaia di metri più in là, non appena oltrepassato il confine col territorio comunale di Sorso, tutti aspettano la nascita del nuovo Lido Iride, anche quella programmata per il 2022. Un anno che a questo punto rischia di fare da spartiacque per far svoltare definitivamente Platamona, se davvero dovesse vedere il recupero di due poli di attrazione storici; non basta però l’investimento dei privati, serve la collaborazione delle amministrazioni comunali: parliamo di parcheggi, illuminazione, servizi per i disabili, sicurezza, trasporti, rispetto delle regole. Dando anche per scontato che è inutile cercare di ripercorrere pedissequamente i fasti degli anni Cinquanta e Sessanta, col turismo che ha preso altre direzioni e i sassaresi che hanno investito ad Alghero e Stintino in immobili e attività.
Il rilancio di Ernesto (molto meno indolore dal punto di vista paesaggistico rispetto al Lido Iride) è stato uno degli obiettivi delle amministrazioni comunali sassaresi negli ultimi anni sia dal punto di vista turistico, sia per sgravare il bilancio dal pesante fardello di un immobile difficile da gestire e quindi da vendere. Soprattutto perché di mezzo ci sono dei lavori da realizzare. La prima manifestazione di interesse pubblicata dal Comune di Sassari risaliva al dicembre del 2017 e nel maggio del 2018 c’era stato il bando di gara, annullato poi nel 2019 quando la Mare srl, società aggiudicatrice con un’offerta di circa 400mila euro, aveva scoperto di dover procedere all’abbattimento di alcuni abusi edilizi. Il Comune aveva dovuto così restituire la caparra e quest’anno il bando è stato rimodulato tenendo conto delle spese dei lavori: la base d’asta era infatti di 343mila euro. Oltre alle demolizioni, ci saranno anche le inevitabili spese di ristrutturazione.
Dall’altra parte della strada, quella che porta verso il Toluca, giacciono invece le rovine del Lido Iride. Abbattuto alla fine di aprile dopo anni di abbandono e battaglie condotte dagli ambientalisti (diventate di fatto inutili una volta che il ministero competente aveva tolto il vincolo paesaggistico), con una demolizione che è stata comunque un colpo al cuore per tutta una generazione di sassaresi, dovrebbe rinascere tra il 2022 e il 2023. Per quest’anno non se ne è fatto nulla, così la spiaggia è rimasta abbandonata e non è stato nemmeno questo un bel vedere. In mezzo a questi due poli, un litorale che comunque ha il suo fascino, tra case, mare e spiagge, con la torretta di Abbacurrente che si staglia a pochi passi proprio da Ernesto all’inizio della litoranea per Porto Torres. In questi mesi, purtroppo, di Platamona si è parlato soprattutto per la deregulation selvaggia su diversi punti di vista. Dai parcheggi alle vicende giudiziarie di un locale di intrattenimento fino ai bivacchi serali e notturni, è rimasto tutto uguale agli anni scorsi, se non peggio. Gli anni ruggenti non torneranno più, è vero, ma se c’è una cosa che bisogna tenere presente di quel periodo è che a farlo nascere e fiorire fu soprattutto l’operato di alcuni amministratori pubblici visionari e illuminati, con Sassari che faceva veramente da locomotiva a tutto il territorio. I tempi sono cambiati, ma non si può nemmeno pensare che da soli un ristorante e uno stabilimento balneare possano cancellare un periodo cupo che va avanti da decenni.