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Sassari

Allarme nel Meilogu: vigne distrutte da cinghiali, volpi e uccelli

Allarme nel Meilogu: vigne distrutte da cinghiali, volpi e uccelli

BONNANARO. Allarme nel Meilogu: la stagione vitivinicola 2021 si prospetta funesta e si teme per quella del 2022. Ammontano già a diverse migliaia di euro le perdite nella produzione del vino d’annat...

27 agosto 2021
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BONNANARO. Allarme nel Meilogu: la stagione vitivinicola 2021 si prospetta funesta e si teme per quella del 2022. Ammontano già a diverse migliaia di euro le perdite nella produzione del vino d’annata, che rischia di essere completamente compromessa a causa delle invasioni di animali come cinghiali, il maggior devastatore, volpi e uccelli. Gli agricoltori chiedono alla Regione un intervento immediato che argini i problema.

Dopo i disastrosi eventi climatici questo si presenta come l’ennesima piaga a cui sono sottoposti gli agricoltori ormai in preda alla disperazione: «Nel giro di poche notti questi animali hanno quasi azzerato anni di lavoro». La problematica del Meilogu rispecchia ciò che avviene in tutta l’isola. Forse vent’anni fa agricoltori e turisti non si sarebbero mai sognati di vedere i cinghiali attraversare centri abitati o fare il bagno al mare.

La loro proliferazione, ormai del tutto fuori controllo, dei cinghiali sta assumendo dimensioni tali da cominciare a far paura anche agli esperti del settore agricolo. Il problema, come spiega Federico Zonca, esperto viticoltore bonnanarese, è dovuto all’introduzione di specie non autoctone con un maggiore tasso di proliferazione rispetto alla razza sarda. Cresce il loro numero e non trovando cibo sufficiente in natura gli animali lo cercano nelle varie coltivazioni che oltre ad essere depredate, vengono barbaramente distrutte. «Oltre a divorare i grappoli – prosegue Zonca –, strappano via i rami che rappresentano le potature del prossimo anno». Se anche per i più esperti la situazione sta diventando davvero insostenibile, per i giovani il ritorno all’agricoltura sembra quasi un’utopia. «Ci sentiamo soli ed inascoltati dalle istituzioni. È necessario un intervento che ponga fine a questa piaga, qualunque esso sia: l’abbattimento o la sterilizzazione che ne tenga sotto controllo il numero. Di questo passo siamo condannati a fallire», conclude Zonca.

Daniela Deriu



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