La Nuova Sardegna

Sassari

Erbacce e piante oscurano le arcate del ponte romano

di Gavino Masia
Erbacce e piante oscurano le arcate del ponte romano

Il monumento, biglietto da visita della città, è ormai nascosto dalla vegetazione Ora serve l’intervento dell’Amministrazione per il restauro dell’intera struttura 

31 agosto 2021
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PORTO TORRES. La maestosità del Ponte Romano circondato da erbacce alte quanto le sue antiche arcate non è stato un bel biglietto da visita da presentare ai turisti e visitatori durante la bella stagione. Le auto che transitano sul ponte Vespucci, arteria stradale che collega la città con l’area industriale, possono vedere a malapena solo la sesta e settima arcata del monumento, perchè il resto è solo una distesa di piante alte che copre tutta la visuale della grande opera pubblica costruita nel primo ventennio del I secolo dopo Cristo.

Solo da vicino è quindi possibile ammirare uno dei simboli di Porto Torres, magari provando ad immaginare che quel verde ai suoi lati non esista, in attesa che l’amministrazione comunale decida di porre rimedio attraverso un intervento radicale di decoro. Si tratta di interventi di manutenzione ordinaria per mettere in luce tutta la bellezza del Ponte, da programmare ciclicamente per dare modo a chiunque di poter vedere la struttura. Per quanto concerne i lavori previsti dal Segretariato regionale del Mic per la Sardegna, quelli riguardanti lo scavo della carreggiata e il restauro del basolato sono invece conclusi. Al momento sono infatti terminate le indagini e si procede per la chiusura del progetto esecutivo del restauro complessivo del Ponte, quindi delle arcate, della struttura, della sottostruttura e della fondazione. Chiuso il progetto esecutivo, seguirà la gara d'appalto e l’inizio lavori dovrebbe essere previsto nei primi mesi del 2022. «Il primo intervento importante riguarda il consolidamento delle pile del Ponte e delle sottofondazioni – spiega la responsabile del procedimento, l’architetta Patrizia Luciana Tomassetti – e il restauro di tutto il paramento murario: dopo lo scavo del basolato è venuta fuori la lesione del Ponte, vista da sotto, e si tratta di un restauro abbastanza importante. Il Ponte non è comunque assolutamente a rischio di crollo e la nostra volontà e quella di accelerare le pratiche per poter appaltare i lavori nel nuovo anno».

A disposizione del Segretariato regionale c’è una somma di 3 milioni e 350mila euro per riqualificare il monumento, lungo 135 metri e con sette arcate che risultano differenti perchè crescenti in altezza da est verso ovest. All’avvio dei lavori si provvederà anche all’eliminazione de tubo in eternit della condotta idrica del diametro 220 metri, che alimenta le case presenti ad ovest del fiume, presente a metà del Ponte. Lo spostamento del tubo di Abbanoa è già sul tavolo del confronto da diversi mesi tra i due enti, che hanno deciso di agire in concomitanza degli interventi. Nella stessa area sono previsti i lavori del progetto definitivo del primo lotto del Pit fluviale, finanziato oltre venti anni fa dalla Regione con 5 milioni e 229mila euro. Gli interventi riguardano la risagomatura del corso d’acqua e la valorizzazione dal punto di vista naturalistico di tutta la zona.

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