La Nuova Sardegna

Sassari

«I fantini non corrono? Non accetto intimidazioni»

di Giovanni Bua
«I fantini non corrono? Non accetto intimidazioni»

Scarpa: «La pista era in regola, denuncerò tutti per i gravi danni economici»

21 ottobre 2021
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SASSARI. «Non accetto intimidazioni e pressioni indebite di alcun genere. E, in attesa che i commissari di riunione prendano le loro decisioni in merito allo scandaloso comportamento di alcuni fantini nella riunione di lunedì, ho dato mandato ai miei avvocati di vedere se ci sono i margini per fare una causa per i danni economici e di immagine che la Società Ippica sassarese e l’ippodromo di Sassari hanno subito».

Ha un diavolo per capello il presidente della Società Ippica sassarese Giancarlo Scarpa, dopo la sospensione del convengo di galoppo, in programma lunedì scorso, al termine della 3ª corsa.

Corsa annullata a 500 metri dal traguardo dai commissari dopo le cadute in avvio dei fantini Angelo Citti e Armando Corniani, disarcionati rispettivamente dagli arabi di 3 anni Cleopatra Nulese e Caddossene, con i fantini che rientrati al tondino hanno lamentato il fatto che la pista nella curva che precede la retta finale, in alcuni punti risultava scivolosa e pericolosa, rifiutandosi di montare il sella per le successive corse.

«Peccato – tuona il presidente della Società Ippica sassarese – che i commissari avevano già effettuato un sopralluogo prima della partenza della gara, ritenendo agibile la pista. E che anche gli allenatori, come risulta nel verbale depositato dai commissari, hanno dichiarato che per loro c’erano le condizioni sufficienti per effettuare le altre corse».

Il rappresentante dei fantini è stato però irremovibile, e i commissari non hanno potuto fare altro che sospendere il convegno, peraltro una giornata di recupero della recupero della sessione estiva, interrotta per l'impraticabilità della pista lo scorso 2 luglio. «Problemi – sottolinea Scarpa – che sono stati risolti con lavori impegnativi e costosi, per i quali abbiamo ricevuto i complimenti da parte degli ispettori ministeriali, che hanno certificato la piena agibilità dell’impianto sassarese».

Sul perché della decisione dei fantini: «Non posso entrare nella loro testa – attacca Scarpa – e nemmeno mi interessa. Non sono tre o quattro fantini che possono decidere dove e quando si corre. Se non gradiscono l’impianto di Sassari non vengano, ma non impediscano agli altri di fare il proprio lavoro. Quello che è certo che i loro stessi allenatori hanno detto che non c’era nessuna situazione di pericolo. E che, già da mattina, gli addetti ai lavori avevano notato una certa agitazione».

Sulle due cadute Scarpa è perentorio: «Non hanno nulla a che vedere con la pista – dice convinto –. In un caso un fantino è stato chiuso, nell’altro era il cavallo ad avere problemi, è non è la prima volta che gli capita. Abbiamo visto i filmati cento volte, e sono a disposizione di tutti».

«La corsa – continua il presidente della Società Ippica sassarese – è stata sospesa perché c’erano due cavalli scossi e non per problemi di scivolosità, tanto è vero che i commissari non solo volevano proseguire ma volevano anche recuperare la terza corsa».

Il danno è importante: «E non solo per l’ippodromo – chiude Scarpa – che ha impegnato risorse proprie per i lavori estivi e sicuramente non si può permettere di perdere giornate di gara senza motivo, ma anche per i proprietari dei cavalli, che fanno tanti sacrifici per mandarli in pista, e per tutto il movimento dell’ippica isolana, che sicuramente non fa bella figura a farsi mettere sotto scacco da qualche fantino».

Sulla ripresa delle attività: «Non c’è alcun dubbio – chiude Scarpa – il prossimo convegno è programmato per lunedì prossimo e l’impianto è in perfetta regola. Chi la pensa diversamente può non venire a correre. Certamente noi non ci faremo mettere i piedi in testa da nessuno».

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