La Nuova Sardegna

COSSOINE . Fra i tanti incarichi della sua lunga vita, la fascia tricolore gli mancava ancora. E così la sindaca Sabrina Sassu gliel’ha fatta indossare in occasione del suo centesimo compleanno, nominandolo sindaco per un giorno. È Sebastiano Piras – tiu Buccianeddu Pira per tutti – nuovo e brillante centenario di Cossoine, festeggiato il 23 ottobre dai cinque figli Tonino, Giacomina, Andrea, Leonardo e Bastianina, dai cinque nipoti, dai due pronipoti, dalla sindaca e dal vice-sindaco Massimiliano Senes. E ancora una volta, tiu Buccianeddu ha dato prova della sua simpatia e della freschezza dei suoi ricordi. Nato a Cossoine il 23 ottobre 1921, venne chiamato alle armi in pieno secondo conflitto mondiale, il 6 gennaio 1941. Arruolato nel Reggimento Artiglieria, ebbe anche là modo di avere a che fare con i cavalli, grande passione della sua vita. Dopo una lunga permanenza ad Asti e nei territori piemontesi, venne trasferito a Bari. Congedato il 15 agosto del 1945, con un viaggio avventuroso e rocambolesco, rientrò in Sardegna, dove riprese la sua attività primaria di allevatore di bestiame. Quell’attività che gli consentì, insieme al fratello Simone – padre del suo nipote omonimo, sindaco per 20 anni, Sebastiano Piras – di porre le basi per una, allora, moderna azienda agricola, e per dedicarsi a migliorare le condizioni di vita nel mondo agropastorale. Già presidente della locale sezione della Coldiretti e più volte consigliere provinciale della stessa organizzazione, Buccianeddu Pira è stato uno storico presidente della “Società mutua bestiame”, l’associazione nata nei primi anni del Novecento per fronteggiare l’allora diffuso fenomeno dell’abigeato. Grande appassionato di cavalli, ha spesso organizzato e guidato nella veste di “Oberaju Matzore”, immortalato in storiche foto, l’antichissima Ardia di San Sebastiano.

Mario Bonu