La Nuova Sardegna

Sassari

Pestato dalla baby gang, una mamma a giudizio

di Luca Fiori
Pestato dalla baby gang, una mamma a giudizio

Imputata per l’aggressione al centro storico una 41enne intervenuta con una cintura di cuoio

05 novembre 2021
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SASSARI. La notte del 24 ottobre dello scorso anno in via Antonio Scano, quasi all’angolo con via al Carmine, era scoppiato l’inferno.

Era l’ora di cena di un sabato sera e nei ristoranti della vicinissima via Usai qualcuno si stava sedendo a tavola. A pochi passi da lì, nella penombra di una delle viuzze che danno le spalle largo a Cavallotti, si era consumato il secondo raid in una settimana, dopo l’aggressione del sabato precedente ai danni di un commerciante bengalese che aveva negato l’alcol a una ragazzina. Questa volta nel mirino di una banda scatenata di minorenni era finito un 33enne residente della zona. Stanco di soprusi e prese in giro, l’uomo aveva affrontato a muso duro un giovane sorpreso a urinare davanti alla porta della sua abitazione. Il branco non aveva gradito le rimostranze e aveva deciso di farsi giustizia.

A dare manforte ai ragazzini era arrivata dopo qualche minuto anche la mamma di uno dei contendenti. Scesa dalla macchina, la donna aveva colpito il 33enne con un cintura in cuoio, procurandogli - insieme agli altri partecipanti al pestaggio - ecchimosi all’occhio sinistro, un trauma toracico e un trauma al labbro superiore con un prognosi di dieci giorni di cure. Tutta la scena era stata ripresa dai residenti della zona con gli smartphone e grazie alle immagini la polizia era riuscita a identificare i responsabili dell’aggressione. Compresa la mamma intervenuta con la cintura di cuoio per dare una lezione al cittadino che aveva osato ribellarsi. Ieri mattina in tribunale, davanti al giudice Elena Barmina, si è aperto il processo contro la donna, unica maggiorenne tra le persone identificate. La 41enne, difesa dall’avvocato Laura Murziani, deve rispondere di lesioni personali aggravate. La vittima del pestaggio, difesa dall’avvocato Carlo Pinna Parpaglia, si è costituita parte civile. Dopo l’apertura del processo il giudice ha rinviato alla prossima udienza in programma all’inizio di febbraio del prossimo anno. La sera dell’aggressione il 33enne era stato circondato da una ventina di adolescenti sulla soglia di casa e prima che il suono delle sirene li disperdesse tra i vicoli bui della città vecchia, era stato colpito e minacciato dai ragazzini.

Con loro anche una mamma, che invece di riportare a casa il figlio aveva partecipato al pestaggio con un cintura in mano.

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