La Nuova Sardegna

Sassari

«Le bonifiche per cambiare»

«Le bonifiche per cambiare»

Pagati a caro prezzo gli errori del passato, ora la svolta

08 novembre 2021
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SASSARI. Chimica verde e bonifiche dell’area industriale di Porto Torres, dove la vocazione industriale va difesa ma non si può più fare come in passato, sono i due temi più gettonati. Sono cambiati i tempi, le norme e anche le aspettative delle popolazioni. Nuove iniziative sono possibili solo se si mettono ai primi posti due elementi essenziali: rispetto dell’ambiente e tutela della salute pubblica. Solo così lo sviluppo dell’occupazione può avere un senso senza pagare costi sociali elevatissimi.

«Governo e Regione devono pretendere il rispetto degli accordi di dieci anni fa perché il contenzioso tra Versalis e Novamont, soci di Matrìca, non deve rappresentare un pretesto per rinviare ancora gli impegni assunti nel protocollo d’intesa. Per una vertenza che deve assumere rilevanza nazionale – dice Valerio Scanu – . Su questo tema, il Cips ha di recente organizzato un incontro-dibattito con l’Università di Sassari, i responsabili tecnici di Matrìca e le associazioni degli agricoltori. Durante i lavori i tecnici della joint venture Eni-Novamont hanno riferito sul mancato utilizzo di produzioni agricole locali e conseguente approvvigionamento dalla penisola e dall’Europa».

L’ambizione dovrebbe essere quella di valutare la possibilità di nuove coltivazioni locali, come ad esempio la pianta di girasole, ritenuta oggi più funzionale per l’utilizzo nell’industria chimica. «Restituire un ruolo centrale al settore dell’agricoltura e garantire produzioni agricole sul territorio è fondamentale per completare la filiera produttiva esistente – prosegue Scanu -. E il riferimento principale non può che essere il gruppo Eni, attualmente presente nell’area di Porto Torres con importanti realtà produttive come Versalis e Matrìca e Eni Rewind. Quest’ultima ha il compito di eseguire le bonifiche ambientali. Rappresenta un partner con il quale il confronto è costante e proseguono le interlocuzioni per rendere disponibili aree già bonificate per nuove attività produttive e sulla possibilità di collaborazione su prossime attività di risanamento ambientale».

E le attività di bonifica delle aree inquinate nell’ex Petrolchimico di Porto Torres procedono ma con tempistiche inadeguate rispetto alle esigenze territoriali. «Persistono ad oggi, nel perimetro stesso, vaste aree abbandonate con fabbricati e impianti obsoleti e inutilizzabili – sottolinea il presidente del Cips –. Le demolizioni di fabbricati fatiscenti, l’eliminazione di vecchi impianti e le bonifiche ambientali restano l’obiettivo principale per riprogrammare in maniera completa il processo di riqualificazione e reindustrializzazione. In questo senso è in fase di programmazione un accordo di programma con la facoltà di Architettura dell’Università di Sassari per il coinvolgimento degli studenti su progetti di “rivisitazione del paesaggio industriale». L’idea del Cips - secondo Valerio Scanu - è quella di proporre un progetto strategico per la realizzazione di un nuovo polo industriale all’interno del perimetro Eni. «Il progetto è stato di recente illustrato all’Autorità di Sistema Portuale e prevede il recupero strutturale di una porzione del porto industriale (lato ovest), oggi dismesso e inutilizzato, con la riqualificazione di una vasta area retrostante da destinare ad attività legate alla cantieristica navale, all’economia portuale e alla creazione di un hub della logistica. Il Consorzio prosegue la specializzazione nell’erogazione di servizi in campo ambientale. Su questo versante, ha concluso di recente la progettazione tecnica e a breve inizierà la realizzazione di nuovi impianti innovativi e di elevata valenza territoriale». (g.baz.)



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