La Nuova Sardegna

Sassari

Cocktail Service, protesta in piazza

Cocktail Service, protesta in piazza

I lavoratori del servizio di mensa ospedaliera e i sindacalisti ricevuti in prefettura

10 novembre 2021
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SASSARI. Hanno fatto sentire la loro voce, la loro rabbia per una situazione che va avanti da anni senza che si riesca a risolverla. Ieri mattina i lavoratori della Cocktail Service con i sindacalisti della UiltTucs e della Filcams Cgil sono stati i protagonisti di un sit in che si è tenuto davanti alla prefettura in piazza d’Italia.

Ogni giorno, puntualmente, i dipendenti della società preparano i pasti per le mense ospedaliere dell’Ats. Ma altrettanto puntuale non è il loro stipendio. E stanchi di questi ritardi, hanno voluto sensibilizzare il rappresentante in città del governo. In mattinata una rappresentanza dei lavoratori con la segretaria della Filcams Cgil, Maria Teresa Sassu, e Silvia Dessì, dirigente della UilTucs Sardegna ha incontrato Giuseppe Rania, il capo di Gabinetto della prefetta, Paola Dessì, che si è appena insediata.

«Il dottor Rania si è detto disponibile ad appoggiare la nostra richiesta di costituire un tavolo di mediazione al quale partecipino la Cocktail Service e l’Ats», hanno detto le due sindacaliste. «Confidiamo che possa essere utile per sollecitare Ats a far subentrare al più presto nell’appalto il raggruppamento di imprese che si è aggiudicato l’appalto, Ladisa e Sodexo», hanno spiegato le rappresentanti sindacali. I nuovi gestori dell’appalto dovrebbero dare quella sicurezza di puntualità nel pagamento degli stipendi che finora è mancata. I sindacati avevano sollecitato la Cocktail Service a pagare regolarmente le spettanze: al momento mancano la busta paga di settembre e la quattordicesima mensilità. Ma la società si è trincerata dietro i ritardi di Ats nel pagamento delle fatture per il servizio. «In realtà Cocktail Service non è in regola con il Durc, ed essendo fortemente indebitata – ha aggiunto Maria Teresa Sassu – non ha la liquidità per pagare i lavoratori regolarmente».

«I dipendenti della società stanno vivendo una situazione drammatica – ha rincarato Silvia Dessì – tanto da non riuscire a garantire le condizioni minime di vita alle famiglie. E dicono basta ai sacrifici e alle difficoltà economiche che si trovano costretti ad affrontare».

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