gli studenti
«Stiamo sei ore con la mascherina non toglieteci quei 15 minuti»
SASSARI. «Ascoltate chi vive la scuola. Non è questo il cambiamento». A metà mattina per spiegare meglio i motivi che li hanno portati a saltare le lezioni e a manifestare davanti ai cancelli con in...
23 novembre 2021
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SASSARI. «Ascoltate chi vive la scuola. Non è questo il cambiamento». A metà mattina per spiegare meglio i motivi che li hanno portati a saltare le lezioni e a manifestare davanti ai cancelli con in bocca i fischietti e in tasca qualche petardo, gli studenti dell’istituto Alberghiero hanno appeso uno striscione sulla recinzione esterna della scuola.
«Non è giusto - hanno spiegato qualche minuto più tardi quando la dirigente ha deciso di incontrarli - che per colpa di chi non rispetta le regole debbano pagare tutti». Sono circa un migliaio gli studenti che frequentano l’istituto professionale per i servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Sassari e molti di loro ogni mattina raggiungono il quartiere di Santa Maria di Pisa dopo un viaggio in pullman dal paese di origine e un secondo tratto in autobus dalle fermate di via Turati e via Padre Zirano. «Restiamo in classe per sei ore - spiega una studentessa del quarto anno - e qualcuno di noi anche di più. Quei quindi minuti di pausa ci servivano anche a togliere la mascherina per respirare - aggiunge - non è giusto che dobbiamo pagare tutti per gli errori di pochi. La nostra protesta continua». (l.f.)
«Non è giusto - hanno spiegato qualche minuto più tardi quando la dirigente ha deciso di incontrarli - che per colpa di chi non rispetta le regole debbano pagare tutti». Sono circa un migliaio gli studenti che frequentano l’istituto professionale per i servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Sassari e molti di loro ogni mattina raggiungono il quartiere di Santa Maria di Pisa dopo un viaggio in pullman dal paese di origine e un secondo tratto in autobus dalle fermate di via Turati e via Padre Zirano. «Restiamo in classe per sei ore - spiega una studentessa del quarto anno - e qualcuno di noi anche di più. Quei quindi minuti di pausa ci servivano anche a togliere la mascherina per respirare - aggiunge - non è giusto che dobbiamo pagare tutti per gli errori di pochi. La nostra protesta continua». (l.f.)