La Nuova Sardegna

Sassari

«Vendiamo le case agli inglesi»

di Mario Bonu
«Vendiamo le case agli inglesi»

Cossoine. Giovane emigrato a Dublino lancia sui social la sua idea per combattere lo spopolamento

02 dicembre 2021
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COSSOINE. Sono innumerevoli le proposte e i tentativi per arginare lo spopolamento dei paesi e la maggior parte di esse, purtroppo, non ha dato i frutti sperati. Così potrebbe non essere, al contrario, per quella lanciata da Antonio (Lello) Sassu, giovane cossoinese emigrato in Irlanda. L’idea, nella sua semplicità, ha più di una chance per essere efficace: «Proponiamo le case disabitate del nostro paese sul mercato irlandese e britannico, dove tanti, pensionati e famiglie, sono alla ricerca di una abitazione nel Mediterraneo, per trascorrerci qualche mese, o anche per stabilircisi definitivamente». Antonio Sassu ha lanciato la sua proposta sul profilo facebook “Ricordi di Cossoine”, un gruppo pubblico che conta attualmente 1318 membri. «Molti dei residenti in questi Paesi – ha scritto l’emigrato cossoinese – scelgono di acquistare nel sud della Spagna o in Portogallo, sia per convenienza economica, che per la forte azione di marketing che quegli Stati attuano qui sul territorio. Credo che un bel paesino come il nostro, ormai sofferente da anni, non meriti di essere via via abbandonato».

L’idea ha raccolto immediatamente unanimi consensi, perché in molti vi hanno visto una possibilità, questa volta concreta, di recuperare il patrimonio edilizio del paese, e di invertire la tendenza allo spopolamento. Tant’è che Antonio, che ha 50 anni, vive a Dublino ed ha contatti con agenti immobiliari e siti di vendita di abitazioni, ha già ricevuto delle proposte da parte di cossoinesi che vorrebbero vendere la loro casa. Fatto che non sorprende affatto, considerato che, oltre alle molte case ormai da tempo disabitate, in paese è comparso da un po’ più di un cartello con la scritta “vendesi”. L’idea va naturalmente perfezionata e messa a punto, perché possa esplicare tutta la sua efficacia. Perché Antonio, che le sue esperienze le ha fatte in giro per il mondo, e che ha conosciuto anche più di un momento di difficoltà, ha ben chiaro che la proposta, per potersi realizzare, ha necessità di precondizioni che la rendano attuabile. A iniziare, precisa il giovane, da un contatto in loco a Cossoine, preferibilmente un geometra. Perché per le case da vendere, oltre all’annuncio, servono foto e descrizioni che ne diano un’idea adeguata, oltre ad un prezzo che sia ragionevole. «Sono stato contattato da alcuni – scrive Antonio Sassu – qualcuno buono, qualcuno no, che pensa di poter vendere case fatiscenti a prezzi improponibili, ritenendo che all'estero siano tutti ingenui».

Ovviamente non è così, come occorre anche maggiore convinzione da parte di chi vuole vendere. «Qualcuno – dice ancora Antonio – mi ha contattato con un po’ di svogliatezza. Per vendere qualcosa bisogna lavorarci sopra, mentre ho avuto quella brutta sensazione di rassegnazione». Il nostro paese, invece, conclude Antonio Sassu, «avrebbe bisogno di una rinfrescata, anche con l'impegno dei paesani e non solo aspettare che il comune o la regione ci risolvono il problema».

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