La Nuova Sardegna

Sassari

Le inchieste giudiziarie dietro il terminal mai finito

di Gavino Masia
Le inchieste giudiziarie dietro il terminal mai finito

Confiscati i beni dell’impresa appaltatrice dei lavori nello scalo per i crocieristi Opera incompiuta da 11 anni. Satta: «Il Provveditorato ha rescisso il contratto»

03 dicembre 2021
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PORTO TORRES. La vicenda relativa alla società che doveva completare i lavori del terminal crociere del porto commerciale si è conclusa con la risoluzione del contratto da parte del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche. La società Lakit srl, aggiudicataria dei lavori, non ha infatti rispettato l’ultimo termine indicato dallo stesso Provveditorato e la strada è stata segnata dalla risoluzione unilaterale del contratto in danno alla stessa impresa. La tensostruttura era stata finanziata tredici anni fa dall’allora governo Berlusconi e sarebbe dovuta essere consegnata nel 2010. A distanza di così tanti anni non è stata ancora ultimata, e nonostante sia stata completata per oltre il 70 per cento, a oggi continua a essere una delle incompiute per eccellenza dello scalo marittimo. I ritardi e gli inadempimenti sono tutti riconducibili alle vicende giudiziarie che hanno interessato la società aggiudicataria dei lavori e proprio per queste ragioni il Provveditorato intende procedere con la risoluzione unilaterale del contratto in danno all’impresa. La società pare che sia stata confiscata dallo Stato e assegnata alla propria Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità (Anbsc). E nel frattempo il Provveditorato ha avviato un'interlocuzione per definire la fase di recesso che dovrebbe essere perfezionato nelle prossime settimane.

A dare la notizia di una vicenda andata avanti a tinte fosche è stato il consigliere regionale dei Progressisti, Gian Franco Satta, che ha seguito l'annosa vicenda dell'eterna incompiuta di Porto Torres e ha appreso dal Provveditorato l‘ulteriore tappa verso la risoluzione contrattuale. «Mi auguro che questa sia l’ultima tappa della vicenda che interessa l’ex tensostruttura Lunardi – dice Satta –: dal Provveditorato, con il quale ho un’interlocuzione costante, ho riscontrato piena disponibilità affinché la struttura venga ultimata e consegnata ma ovviamente, per poter procedere ad una nuova gara per l'assegnazione dei lavori di completamento è necessario risolvere il precedente contratto. La tensostruttura non necessità di grandi lavori per essere completata – aggiunge – ma è evidente che così com’è non può essere utilizzata ne come terminal crociere, destinazione per la quale è stata pensata, ne per altre finalità». La struttura è comunque fondamentale per lo sviluppo dell'intera area portuale, perché potrebbe essere destinata proprio all'erogazione di quei servizi fondamentali che oggi mancano e che sono necessari per garantire una riconversione economica della città verso il turismo. «Attenderò ancora qualche settimana e poi sarà mia premura ricontattare il Provveditorato per conoscere i nuovi sviluppi».

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