La storia: "La nostra Marta non c'è più, ora vogliamo aiutare altri bimbi"
Due anni al Bambin Gesù per la piccola sassarese prima della resa dei medici. I genitori avviano una raccolta fondi
SASSARI. Chissà se in quei disegni Marta ha immaginato come sarebbe stato lassù. Ci sono nuvole bianche e rosa, cieli azzurri, tramonti, le stelle, uno spicchio di luna. «Mi viene spesso in mente mentre dipingeva in giardino. La mano destra le faceva male, non riusciva più a impugnare il pennello. L’ho vista che lo prendeva con la sinistra, come se fosse un gesto naturale. Non aveva mai fatto disegni così belli». È autunno, il sole è ancora tiepido.
Marta Masala, 10 anni da compiere a fine novembre, è rientrata da poco a Sassari, nella sua casa in campagna che guarda verso il mare. Non le resta molto tempo. Il conto alla rovescia è cominciato. Gli ultimi due anni li ha trascorsi quasi ininterrottamente a Roma, tra l’ospedale Bambin Gesù e l’appartamento che i suoi genitori, Rita e Piero, hanno preso in affitto.
«Abbiamo cercato di darle un po’ di stabilità, una casa insieme, una stanza per lei con le sue cose, la nostra intimità». A ottobre i medici si sono arresi di fronte a un male aggressivo diventato resistente a qualsiasi terapia. «Siamo tornati a Sassari con il gelo nel cuore. Due mesi dopo Marta ci ha lasciato».
La sua famiglia ha deciso di organizzare una raccolta fondi da destinare all’ospedale Bambin Gesù: «Vorrei aiutare altri bambini a salvarsi – dice Rita, la mamma di Marta – sono certa che lei ne sarebbe fiera e felice». La raccolta nasce per favorire la ricerca sui sarcomi, in particolar modo indirizzando i fondi verso la sperimentazione dell’immunoterapia nel trattamento dei sarcomi in età pediatrica. Non c’è un obiettivo finale, c’è invece la durata: la raccolta resterà aperta sino al 10 gennaio. Chi vuole aderire troverà tutte le informazioni sulla piattaforma gofund.me all’indirizzo https://gofund.me/9b0a92ef.
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