La Nuova Sardegna

Sassari

Verifica programma, è scontro

di Giovanni Bua
Verifica programma, è scontro

Affondo di Campus: «Gli illusionisti siete voi». Le opposizioni: «Rabbia sintomo di debolezza»

14 gennaio 2022
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SASSARI. Arriva nell’aula del consiglio comunale il dibattito sulla relazione di metà mandato di Nanni Campus e della sua giunta. Con l’isolamento volontario del sindaco di fine anno che aveva fatto saltare il punto all’ordine del giorno nell’ultima assemblea 2020 e lo scontro tra maggioranza e opposizione che per giorni si è consumato, spesso in maniera aspra sulle pagine dei giornali e le bacheche dei social. Ieri pomeriggio, in una lunga seduta completamente dedicata, è deflagrato nell’aula di Palazzo Ducale in una seduta “senza guantoni”, che solo alla fine, in un intervento più “conciliante” del sindaco, è tornata nei binari e si è conclusa con il voto della relazione con 20 favorevoli, 9 contrari e un’astensione.

Dopo una lunga introduzione, come da prassi, del direttore generale Claudio Castagna che ha presentato il report sullo stato di attuazione del programma, a prendere la parola è stato il sindaco Nanni Campus che, messa da parte la cifra più “tecnica” del documento presentato nei giorni scorsi alla stampa, è subito passato al corpo a corpo politico. Prima con una serie di repliche “ad personam” rivolte più o meno a tutti i consiglieri di minoranza, a cui ha contestato un passaggio o l’altro dei loro ultimi interventi. Poi con un affondo alla passata maggioranza, in particolare al gruppo Pd che lo aveva accusato di fare “illusionismo”, dando lettura dell’elenco dei progetti in essere lasciatogli dal sindaco Nicola Sanna al momento del passaggio di consegne: «centro intermodale, casa dello studente a San Lorenzo e cittadella giudiziaria, metrotranvia, che invece di portare avanti avete affossato, e ancora parcheggi interrati, social housing, ponti e viadotti. Tutti con scritto a fianco promesse milionarie. Devo dire altro? Siamo noi gli illusionisti? Di quello che avete lasciato l’Iti del mercato civico è stato riprogettato, quello della Valle del Rosello bocciato e da rifare per le incompatibilità con le problematiche del rischio idraulico. E ancora, svariati chilometri di piste ciclabili che avrebbero reso ingestibile la circolazione e la sosta in assi viari fondamentali come, per esempio, via Amendola. Ma quello che noi abbiamo fatto, e che lasceremo alla città per i prossimi anni, sono 48 milioni e mezzo per la riqualificazione urbana, con i due progetti per centro storico e Latte Dolce, i 14 milioni per la mobilità, 10 per la difesa del suolo e ingegneria naturalistica, 16 per le politiche sociali. In due anni e mezzo abbiamo fatto più di voi in 15 anni. E non solo per quantità, ma per qualità e utilità».

Poi l’ultimo affondo: «Dite che la città mi odia, che io non la ascolto. Sarebbe meglio che pensaste al fatto che dopo 15 anni di vittorie al primo turno la città vi ha mandato a casa. E lo ha fatto per lo stesso motivo per cui io mi sono sentito in dovere di tornare in campo, per dare una scossa, cambiare le cose, gestire al meglio il presente e soprattutto al meglio programmare il futuro».

Attacchi spesso molto personali che le opposizioni hanno però deciso in gran parte di non raccogliere, ribadendo le critiche al bilancio di metà mandato, giudicato «un tentativo di trasformare l’ordinario in straordinario» e di «nascondere problemi di cui si dovrà rendere conto, come la variante del Puc, i progetti delle zone F4 bloccati per due anni e mezzo, la disastrosa gestione dell’appalto per la raccolta rifiuti», e soprattutto sottolineando: «Un allargamento di maggioranza al M5s che nasconde la grande debolezza di un gruppo che sta perdendo i pezzi. A loro, e non alla città, questa relazione era rivolta».

«Sono ancora qui, ma sappiate che se anche dovessi andarmene oggi – ha chiuso il sindaco – sarei soddisfatto di quello che abbiamo fatto».

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