La Nuova Sardegna

Sassari

«Zone costiere, una rivoluzione»

di Giovanni Bua
«Zone costiere, una rivoluzione»

Il sindaco annuncia la riperimetrazione delle F4: «Il progetto era sbagliato e sarebbe stato bocciato»

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SASSARI. La resa dei conti definitiva sulle zone f4 è arrivata. Con la giunta Campus (in particolare l’assessore Nicola Lucchi) che, entro il mese di gennaio, presenterà in commissione urbanistica la nuova perimetrazione delle aree e le nuove linee di sviluppo turistico-recettivo nelle zone di Platamona e Ottava, Biancareddu, Villa Assunta, l'Argentiera e Porto Palmas.

Zone su cui la maggioranza guidata da Nicola Sanna aveva deciso di mettere a disposizione dei privati 260mila metri cubi di nuove volumetrie edilizie, con un avviso pubblico curato dall’allora dirigente del Settore pianificazione urbanistica, Claudio Castagna (l’attuale direttore generale di Palazzo Ducale) che aveva attirato l’interesse di 14 imprenditori e offerte di investimento da 5 a 60 milioni.

Avviso che, è bene ricordare, apriva un iter tutto da costruire, con le proposte che dovevano essere «sostenibili sia da un punto di vista economico e finanziario, sia e soprattutto da un punto di vista urbanistico-edilizio e paesaggistico ambientale», spiegava il bando. E i migliori progetti, selezionati comunque con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che doveva garantire il miglioramento delle infrastrutture e, «ruolo di traino per la crescita economica, culturale e sociale del territorio», che dovevano essere valutati positivamente dalla commissione, ottenere prima le necessarie varianti urbanistiche al Puc, da far votate dal Consiglio comunale, e poi superare anche il giudizio della Regione.

Un faticoso, e accidentato, percorso che Nanni Campus ha cestinato come uno dei primi atti dopo il suo insediamento, ancor prima di avere individuato i problemi tecnici che a quanto pare sono stati segnalati dalla Regione, con una sonora bocciatura “politica” del progetto di sviluppo.

Bocciatura che ha attirato gli strali dell’opposizione, riproposti anche l’altro ieri in aula durante l’annuale dibattito sull’attuazione del programma. Con il sindaco che ha ribadito la sua linea e annunciato le novità: «La programmazione turistica andava rimessa in regola – ha spiegato - perché la perimetrazione delle zone f4 non era regolare. Lo abbiamo scoperto durante i numerosi viaggi fatti in Regione per parlare del Puc. Certo che abbiamo bloccato i progetti presentati, perché un imprenditore non può decidere di costruire un villaggio turistico in una delle zone più di pregio del nostro territorio, e non è di villaggi turistici e di seconde case che noi abbiamo bisogno, ma al limite di strutture alberghiere, e soprattutto di rispetto per l’ambiente». «Noi non abbiamo mandato quelle schede in Regione – ha continuato Campus – e comunque se le avessimo mandare le avrebbero respinte. Perché c’è una norma che dice che le zone turistiche devono andare in continuità con gli insediamenti preesistenti, e noi le abbiamo riperimetrare facendole in continuità con le borgate. Spero che già la prossima settimana le nuove zone f4 arrivino in commissione, e allora finalmente vi renderete conto di quello che è stato fatto».

Una presa di posizione che non ha convinto il Pd, che rivendica l’innovativo iter scelto per realizzare insediamenti turistico-alberghieri, che prevedeva “cubatura” a Platamona-Ottava, dove era disponibile una volumetria di 88mila metri cubi, Argentiera-Porto Palmas (75mila), Biancareddu (28mila), Villa Assunta (28mila) e la corona periurbana di Sassari (40mila). Circa 259mila metri cubi rispetto alle volumetrie che consentiva la legge, che erano 775.000 metri cubi.



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