La Nuova Sardegna

Sassari

Ancora poche iscrizioni l’Itc Musinu è a rischio

di Daniela Deriu
Ancora poche iscrizioni l’Itc Musinu è a rischio

Thiesi: domani l’Open Day, appello della vicesindaca Bastiana Leoni alle famiglie «La perdita di questa scuola danneggerebbe gravemente tutto il territorio»

26 gennaio 2022
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THIESI. Ancora a rischio la prima classe dell'Istituto tecnico di Thiesi, tanto che gli amministratori comunali, in vista delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, lanciano un appello alle famiglie del territorio: «Valutate obiettivamente l’opportunità di iscrivervi i questa scuola pensando alle ricadute positive sugli studenti e sul nostro territorio». Per rafforzare questo invito, domani dalle ore 16,30 alle 17,30 l'istituto tecnico G. Musinu di Thiesi aprirà le porte virtuali a genitori e studenti per presentare l'offerta formativa con un Open Day online, sarà l'ennesimo tentativo e dopo la proposta del bonus di euro 300 agli iscritti, per convincere gli ultimi indecisi a scegliere questo istituto.

Il tempo però stringe e i numeri dei nuovi iscritti sono al momento davvero bassi e se non verrà raggiunto un numero minimo i banchi il prossimo settembre rimarranno vuoti mettendo a rischio la futura sopravvivenza della scuola. La chiusura del Tecnico rappresenterebbe un' enorme perdita per tutto il territorio, per questa ragione la vicesindaca Bastiana Leoni lancia un appello alla riflessione: «L’apertura delle iscrizioni alle scuole mobilita sempre famiglie e studenti su scelte impegnative. I ragazzi, a 14 anni, non hanno sempre le idee chiare su che cosa vogliono fare da grandi, né tutti hanno un chiaro progetto di vita professionale. In un momento d’impoverimento dei servizi che interessano il nostro territorio è importante garantire il mantenimento di questo fondamentale presidio territoriale rappresentato dall’ITC Musinu. Sono convinta che nello scenario attuale, caratterizzato da incertezza, precarietà, vincoli, le scuole del territorio possono garantire agli studenti una buona esperienza formativa. Partendo da questa visione il territorio può diventare partner educativo e può favorire una relazione in grado di creare un sistema formativo allargato in cui potrebbero essere attori la famiglia, la scuola, le amministrazioni locali, le associazioni dei genitori, gli enti culturali del territorio».

La soluzione secondo la vice sindaca sarebbe da ricercare nella cooprogettazione tra istituzioni: «Una possibile modalità di relazione della scuola con il territorio è costituita dai patti educativi territoriali. In genere sono patti che l’istituzione scolastica stringe con enti locali e associazioni del terzo settore per aumentare l’offerta formativa e il tempo scuola, soprattutto in alcune realtà periferiche come la nostra Italia. La regìa è, in questo caso, in mano alla scuola e al dirigente scolastico che firma il patto territoriale insieme al sindaco o all’assessore e ai rappresentanti legali delle associazioni che si impegnano a fornire servizi e a coprogettare le attività formative nel territorio».

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