La Nuova Sardegna

Sassari

il consorzio di bonifica della nurra 

«Pronti a utilizzare le nostre risorse per riuscire a gestire le emergenze»

di Roberto Sanna
«Pronti a utilizzare le nostre risorse per riuscire a gestire le emergenze»

SASSARI. La salvezza, almeno nella gestione delle situazioni critiche , potrebbe presto arrivare dalla Nurra. Dalle condotte che quotidianamente servono le aziende di quel territorio a vocazione...

26 gennaio 2022
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SASSARI. La salvezza, almeno nella gestione delle situazioni critiche , potrebbe presto arrivare dalla Nurra. Dalle condotte che quotidianamente servono le aziende di quel territorio a vocazione agricola e che, quando le malandate condotte del Coghinas si arrendono all’ennesimo guasto, possono dirottare l’acqua dal Cuga e destinarla momentaneamente all’uso umano. Un discorso che si era palesato la scorsa primavera, quando si era parlato di un protocollo d’intesa con la Regione per permettere appunto questa soluzione d’emergenza, ma è rimasto ancora in sospeso. Un passaggio obbligato, visto che servono dei lavori di collegamento delle condotte e anche le relative autorizzazioni.

A sei mesi di distanza, però, è stato coperto solo una parte del percorso e il Consorzio della Nurra continua a servire esclusivamente le aziende agricole. «Il protocollo d’intesa con la Regione è stato firmato il 24 giugno dello scorso anno – conferma Gavino Zirattu, presidente del Consorzio di bonifica della Nurra – però i lavori, che spettano alla Regione, ancora non si sono conclusi anche se credo che non manchi molto. Sarebbe un passaggio molto importante, perché consentirebbe di immettere le risorse idriche necessarie a tamponare le situazioni di emergenza che purtroppo sono sempre più frequenti». Il Consorzio di Bonifica della Nurra, attraverso le proprie condotte, è in grado di garantire l’apporto di circa 500 litri al secondo verso il potabilizzatore di Truncu Reale. In altre parole significa che i Comuni di Sassari, Porto Torres, Stintino e Castelsardo, non rimarrebbero mai più con i rubinetti all’asciutto. «Stiamo parlando di un bacino d’utenza di duecentomila persone – aggiunge Zirattu –, sono situazioni molto delicate. Il discorso tecnico è fondamentale: innanzitutto bisogna fare dei lavori di collegamento, poi bisogna tenere conto che saranno necessarie le dovute valutazioni anche sotto il profilo tecnico, dal momento che i nostri impianti sono dimensionati per i soli usi agricoli di questo territorio».

I lavori comunque sembrano essere vicini alla conclusione e il presidente del Consorzio chiarisce alcuni aspetti di questa nuova opzione: «Intanto è un discorso legato all’emergenza, quindi potrà essere attivato solo in casi come questo che si è appena verificato – spiega –. Stiamo parlando comunque di qualche giorno, il tempo che serve per effettuare gli interventi di riparazioni a condotte che, è bene ricordare, hanno comunque bisogno di soluzioni definitive. Inoltre per noi è molto più semplice dare una mano durante l’inverno, quando le aziende hanno sicuramente bisogno di meno acqua per le loro irrigazioni. In estate, quando il consumo di acqua nei campi necessariamente aumenta, potremmo avere qualche difficoltà in più perché non possiamo permetterci di penalizzare le nostre aziende, anche se di fronte a un’emergenza non ci si può certo tirare indietro».

Gavino Zirattu lancia poi una proposta: «Bisognerebbe sedersi insieme attorno a un tavolo e ragionare, stiamo valutando anche qualche altra soluzione sostenibile che potrebbe essere utile per tutti e vorremmo confrontarci tutti insieme».

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