La Nuova Sardegna

Sassari

Gli alpini eroi della battaglia in Russia

Gli alpini eroi della battaglia in Russia

Oggi nella chiesa del Cristo Redentore la messa in ricordo dei caduti sassaresi

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SASSARI. Oggi, nella chiesa parrocchiale del Cristo Redentore, nel quartiere di Carbonazzi, alle 16, il gruppo degli Alpini di Sassari ricorderà il generale Reverberi e quel gruppo di eroi che ruppe l’accerchiamento per riportare i superstiti italiani dalla Russia. Parliamo dell’anniversario della sanguinosa battaglia di Nikolaevka. Fu combattuta il 26 gennaio 1943 e fu uno degli scontri più importanti durante il caotico ripiegamento delle residue forze dell’Asse nella parte meridionale del fronte orientale durante la seconda guerra mondiale; a seguito del crollo del fronte sul Don dopo la grande offensiva dell’Armata Rossa iniziata il 12 gennaio 1943. Gli ultimi resti delle forze italo-tedesche-ungheresi, provate, oltre che dai combattimenti, dal gelido inverno russo, si ritrovarono ad affrontare alcuni reparti dell’Armata Rossa, asserragliati nel villaggio di Nikolaevka per bloccare la ritirata. Le perdite italiane furono altissime, ma nonostante questo la battaglia rappresentò un successo poiché le truppe dell’Asse, pur decimate e completamente disorganizzate, riuscirono a raggiungere Shebekino il 31 gennaio 1943, località al di fuori della “tenaglia” russa. Il 16 gennaio 1943, giorno di inizio della ritirata, il Corpo d’Armata Alpino contava 61.155 uomini. Dopo la battaglia di Nikolajewka si contarono 13.420 uomini usciti dalla sacca, più altri 7.500 feriti o congelati. Circa 40.000 uomini rimasero indietro, morti nella neve, dispersi o catturati. Migliaia di soldati vennero presi prigionieri durante la ritirata e radunati dai sovietici in vari campi. Solo una percentuale minima di questi prigionieri farà ritorno in Italia a partire dal 1945. Tra i caduti, anche numerosi soldati sassaresi.

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