SASSARI. Fred era diventato un po’ la mascotte del supermercato Lidl di via Coradduzza, a Sassari. Arrivato in città dalla Nigeria, ospite di un centro di accoglienza, stazionava ogni giorno, titolari e clienti. . Ma da un po’ di tempo non lo si vede più perché è stato costretto a lasciare Sassari (e persino la Sardegna) dopo esser stato massacrato di botte, e poi minacciato più volte, da due individui che lui aveva scoperto intenti a rubare in quel supermercato. Un giorno si era armato di coraggio e ne aveva inseguito uno riuscendo anche a “consegnarlo” ai titolari della Lidl.
Per Fred, 32 anni, accolto a Sassari con gentilezza (evidentemente affatto scontata), perfettamente integrato in città, era stato un atto dovuto, quasi un gesto di gratitudine. Per i due balordi, invece, un tradimento imperdonabile: «Mi dissero che dovevo lasciar perdere, perché loro erano bianchi e io nero». Ma lui non si è fatto intimorire e dopo quel pestaggio li ha denunciati e fatti finire a processo per lesioni. In tribunale il giovane nigeriano, assistito dall’avvocato Giuseppe Onorato, con l’aiuto di una interprete ha raccontato al giudice Caterina Serra quello che accadde il 22 aprile del 2018 quando quei due uomini lo rintracciarono al Corso Vittorio Emanuele: «Mi buttarono per terra e mi presero a calci».
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