Sassari, affondato il mini-campus: la Regione ritira i fondi
Negato all’ultimo momento il finanziamento di un milione e 300mila euro. Massimo Sechi: «Decisione incredibile, lavori già appaltati e nessun avviso»
SASSARI. La Regione cancella gli impianti sportivi previsti nel campus dell’ex Brigata Sassari. E lo fa a partita già iniziata, cioè dopo che l’Ersu (lo scorso 31 gennaio) aveva già aggiudicato l’appalto. Il finanziamento di un milione e 300mila euro è stato ritirato perchè - a quanto pare - l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione ha deciso di rimodulare il fondo Fsc 2014-2020 come richiesto dal Governo nazionale e con questa mossa ha di fatto bloccato e rimandato a una data che non è definita l’erogazione delle risorse già programmate.
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«Non è plausibile che dai palazzi della Regione vengano assunte decisioni di tale portata senza che i diretti interessati, in questo caso l’Ersu di Sassari, ne siano informati in tempi ragionevoli. Questa è la chiara dimostrazione – ha affermato il presidente dell’Ersu Massimo Sechi – che vi è un problema oggettivo di comunicazione tra la Regione e i suoi enti collegati. Non si possono cancellare finanziamenti a procedure avviate, dopo esserci assunti delle responsabilità in solido che ci obbligano a rispettare impegni istituzionali presi anzitutto con il Comune di Sassari. Da mesi cerchiamo un confronto diretto con l’Autorità di Gestione ma non ci è mai stato accordato un incontro. Non vogliamo pensare che un gap di comunicazione sia uno sgarbo istituzionale e chiediamo pertanto che il provvedimento venga revocato o che ci sia una riassegnazione del finanziamento entro i prossimi sessanta giorni».
In effetti l’azione della Regione, adottata con un provvedimento del direttore generale dell’assessorato Giorgio Cicalò, ha dell’incredibile. Anche se purtroppo è tristemente reale, e le conseguenze che rischia di creare all’ente sassarese, nel caso in cui non venisse ritirata la revoca: si parte da quelle economico-finanziarie a altre di natura giuridica. L’Ersu ieri ha spiegato che essendo già stata disposta l’aggiudicazione dei lavori, si configura nei confronti dell’impresa aggiudicataria una responsabilità precontrattuale da parte della stazione appaltante, ovvero l’Ersu. E infine, nell’incertezza della riprogrammazione del finanziamento, sussiste il rischio di non rispettare gli impegni contrattuali già assunti con il Comune di Sassari.
La gara per l’assegnazione dei lavori era stata pubblicata il 9 dicembre 2021 e da parte della Regione non era mai pervenuta alcuna segnalazione circa le intenzione di rimodulare i fondi e, quindi, definanziare il progetto sassarese: «Se fossimo stati messi al corrente delle valutazioni assunte o in corso – sottolinea l’Ersu – di certo non avrebbe indetto alcuna procedura di affidamento, peraltro incaricando la Centrale di committenza regionale. Ancor prima, si sarebbe potuta ridefinire la programmazione delle opere pubbliche, consentendo alla stessa Centrale di fare altrettanto con la propria programmazione operativa».
È interessante evidenziare che il procedimento è andato avanti spedito, senza alcun intoppo e in assenza di contestazioni per eventuali difformità ed è giunto all’attenzione dell’organismo di valutazione con undici mesi di anticipo rispetto alla scadenza fissata. E anzichè ottenere un riconoscimento all’ultimo minuto è maturata la beffa: finanziamento ritirato e progetto bloccato.
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