La Nuova Sardegna

Sassari

«Cinque anni per le violenze in casa»

«Cinque anni per le violenze in casa»

Chiesta la condanna di un 51enne che avrebbe reso un inferno la vita in famiglia

10 marzo 2022
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SASSARI. Quando la moglie non gli consegnava i soldi per comprarsi l’eroina perdeva completamente la ragione e si accaniva contro la donna, anche davanti ai due figli piccoli della coppia, costretti pe tropppo tempo ad assistere alla follia e alla violenza del padre nei confronti della madre.

Un inferno tra le mura domestiche andato avanti per alcuni anni, fino a quando nel 2020 fa la donna ha trovato il coraggio di presentare una denuncia e per l’uomo è stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare.

Ieri mattina il pubblico ministero Maria Paola Asara ha sollecitato una condanna a cinque anni di reclusione per un 51enne, originario del Sud Italia, che dal 2016 si era trasferito con la famiglia in un paese della provincia di Sassari. Difeso dall’avvocato Carlo Pinna Parpaglia, l’uomo deve rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia.

Le violenze erano iniziate nel 2012, quando la famiglia viveva ancora fuori dall’isola. Le umiliazioni, le botte e le minacce nei confronti della donna di qualche anno più giovane, erano proseguite anche dopo il trasferimento in Sardegna.

Secondo le accuse della Procura della Repubblica di Sassari il cinquantunenne sarebbe arrivato a percuotere la donna davanti ai figli piccoli.

In un’occasione l’uomo avrebbe spento anche una sigaretta sulla fronte della moglie.

Dal 2016, quando la famiglia aveva deciso di trasferirsi in provincia di Sassari le violenze, sempre legate alla dipendenza dell’uomo dall’eroina, erano diventate quotidiane. L’uomo aveva iniziato anche a far mancare il sostegno economico alla famiglia e le tensioni tra le quattro mura avevano reso sempre più complicata la convivenza.

Due anni fa, poco prima che la donna trovasse la forza di rivolgersi ai carabinieri e presentare una denuncia, l’uomo era arrivato a inseguirla con la macchina, minacciandola che l’avrebbe investita se non gli avesse dato del denaro.

Era stato uno degli ultimi episodi prima che scattasse il codice rosso. A ottobre del 2010 durante l’ultima aggressione la donna era stata spintonata, colpita al volto e presa a calci dall’uomo che l’aveva anche sputata.

Dopo l’ultima umiliazione la vittima delle violenze aveva chiesto aiuto ai carabinieri e l’uomo finalmente era stato allontanato da casa. A fine marzo la sentenza. (l.f.)

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