La Nuova Sardegna

Sassari

Il volo infinito di un’aquila per ricordare Beatrice

di Gianni Bazzoni

La scultura con la sua firma nel luogo dove la ragazza perse la vita in un incidente Medaglia d’onore dell’Università di Sassari per la 20enne che studiava Psicologia

12 marzo 2022
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SASSARI. Se c’è un posto dove tutti ti possono ricordare è quello dove ogni giorno nasce e tramonta il sole, davanti a un mare fantastico. Dove solo il profumo del mirto e dell’acqua salata ti aiutano a respirare per sempre. Dove il tempo sembra non fermarsi mai. E se quello è stato il luogo di una tragedia, di una trovata sciagurata del destino, oggi si può provare a immaginarlo diverso. Perchè è cambiato: ora c’è un’aquila che ha spiccato il volo ma tornerà sempre, tutti i giorni. In quel tratto della strada statale 200, lo scorrimento veloce Castelsardo-Santa Teresa di Gallura la mamma Franca e la zia Mara hanno voluto collocare il ricordo di Beatrice Palitta. Aveva solo 20 anni la ragazza quando perse la vita in un incidente stradale a seguito di una caduta dalla moto guidata dal padre.

Io voglio essere più forte, però... sperare che un giorno riuscirò, spiccherò il volo, aquila... Beatrice. Il pensiero è tratto dal suo diario, la firma è stata riprodotta utilizzando un suo scritto dall’artista Farina. Una lastra bianca, l’aquila alle spalle di quel viso espressivo di una ragazza che sembra non essere mai andata via. Attorno fiori di tutti i colori. È un luogo di pace e di speranza quello che è stato creato nel nome di “Bea”, un punto di incontri che mette in comunicazione generazioni differenti. E apre porte, spazza via il silenzio che aggiunge dolore a quello devastante che lacera l’anima di chi resta a piangere chi è andata via troppo presto.

Il diario è uno strumento di connessione, il legame che tiene insieme i ricordi, rivela segreti e lascia tracce nelle storie quotidiane. «A “Cice” – come la chiamavo e la chiamo io – racconta la zia Mara – piaceva leggere e scrivere. E nell’ultimo periodo aveva scoperto quanto bene le facesse riportare sensazioni, pensieri e appunti nel suo diario. Così abbiamo pensato di commissionare allo scultore Farina un’opera particolare. Un qualcosa che riproducesse un pensiero con la sua calligrafia e portarlo in quel punto dove ha spiccato l’ultimo volo. È un posto familiare, perchè lì vicino a Lu Bagnu ha trascorso giornate spensierate con i suoi amici».

Domani Beatrice avrebbe compiuto 22 anni. Sono passati 18 mesi dalla sua scomparsa, ma c’è stato così tanto da fare che il tempo è volato leggero. In tanti hanno pensato e lavorato per “Bea”. E una delle cose più belle è arrivata dall’Università di Sassari in tutte le sue componenti: il rettore Gavino Mariotti e il suo staff amministrativo, insieme ai docenti della facoltà di Scienze Umane e Psicologia hanno onorato Beatrice con una medaglia d’onore che è stata consegnata alla mamma Franca nell’aula magna dell’Ateneo. Un passaggio per certificare che lì sarebbe arrivata quella ragazza che immaginava un futuro da psicologa. La famiglia ha sottolineato il valore di ogni collaborazione ricevuta, tutte utili per realizzare quello che è soprattutto un “progetto di vita”: «Grazie al comando della polizia locale e ai carabinieri di Castelsardo, dove il brigadiere Rossetti è sempre stato vicino con tanta professionalità e grande affetto. E ci ha permesso di svolgere in sicurezza la fiaccolata nel primo anniversario della scomparsa di “Bea”. E di sostegno è stata la vicinanza spirituale di don Paolo». Da lì si riparte ogni giorno: «Beatrice la viviamo nei suoi ricordi, con un dolore lacerante. La sua assenza è pesante, è una voragine che si è aperta davanti a noi che l’abbiamo amata, coccolata, supportata e vissuta pienamente. Noi guardiamo a quell’aquila che ha spiccato il volo...».

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