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Sassari, fingeva di non vedere e per 13 anni ha ritirato la pensione da invalido

Luca Fiori
Sassari, fingeva di non vedere e per 13 anni ha ritirato la pensione da invalido

L’uomo è accusato di truffa: deve restituire 189mila eur.o Era riuscito a ingannare la commissione medica dell’Ats

16 marzo 2022
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SASSARI. Ufficialmente era un cieco totale, con tanto di attestazione dell’Ats e una pensione mensile d’invalidità da parte dell’Inps. Un’entrata garantita di circa 1300 euro che consentiva a un 65enne di un paesino della provincia di Sassari di non lavorare e andarsene a spasso tutti i giorni.

Un assegno che lui stesso andava a incassare personalmente ogni mese nell’ufficio postale del paese e poi rientrava a casa dopo una passeggiava in centro e svolto le sue commissioni quotidiane, sempre da solo.

La presunta truffa è andata avanti per tredici anni, fino a quando una serie di controlli incrociati della guardia di finanza ha fatto crollare il castello e l’uomo, che in realtà non era cieco, è finito nei guai.

Nei giorni scorsi l’ex allevatore, difeso dall’avvocato Dario Masala, ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e a breve dovrà presentarsi in tribunale per difendersi dall’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reato punito con la reclusione da uno a sei anni.

Intanto la Procura della Repubblica di Sassari gli ha già presentato il conto. Il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, gli contesta un danno nei confronti delle casse dell’Inps di poco più di 189mila euro. Denaro incassato (secondo le accuse ingiustamente) dal 2007 al 2020 che l’uomo dovrà dunque restituire all’istituto di previdenza sociale.

Per un paio d’anni gli investigatori delle Fiamme Gialle lo hanno pedinato e raccolto prove schiaccianti a suo carico, fino a giungere alla conclusione che quella pensione d’invalidità percepita per tredici anni proprio non gli spettava.

L’uomo non aveva un cane guida, né il classico bastone bianco utilizzato dai non vedenti e per strada - hanno accertato e documentato i finanzieri - si muoveva con disinvoltura. Prima di attraversare la strada guardava a destra e a sinistra e quando rientrava a casa, ignaro che gli uomini delle Fiamme Gialle lo tenevano sotto controllo, tirava fuori le chiavi e apriva senza alcuna difficoltà la porta d’ingresso. Operazioni che a un cieco totale sarebbero state impossibili da compiere.

L’indagine era scattata un paio d’anni fa dopo alcuni controlli accurati effettuati dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della guardia di finanza di Roma.

Sono stati poi gli uomini del comando provinciale della guardia di finanza di Sassari, guidati dal tenente colonnello Davide Battaglini, a tenere d’occhio l’uomo - considerato un “soggetto a rischio” - per circa due anni. Gli accertamenti e gli appostamenti degli investigatori hanno portato alla conclusione che il 65enne era riuscito in qualche modo a ingannare gli oculisti e i medici della commissione Ats per l’accertamento dell’invalidità civile e deputati alla valutazione del suo grado.

L’uomo aveva realmente dei problemi di vista, ma nel 2007 aveva dichiarato un improvviso peggioramento delle sue condizioni. Un peggioramento che però in realtà non c’era stato.

Riuscendo a ottenere un’attestazione di cecità assoluta, aveva così portato l’Inps ad assegnargli la pensione l’indennità di accompagnamento. Ora dovrà restituire i soldi incassati ingiustamente.

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