Asl e sindacati, a Sassari è scontro frontale
di Giovanni Bua
Il Dg Sensi minaccia azioni legali: «Io denigrato». I confederali: «Confermiamo, pronti allo sciopero»
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SASSARI. È scontro frontale tra Flavio Sensi e i sindacati. Il Dg dell’Asl 1 ha infatti deciso di replicare al duro attacco dei confederali, che agli Stati Generali della scorsa settimana ne hanno chiesto le dimissioni, con una diffida legale recapitata alle segreterie territoriali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, nella quale sostiene che «le dichiarazioni dei sindacati risultano lesive dell’immagine dell'Azienda in quanto gratuitamente denigratorie nei confronti della stessa e del proprio rappresentante legale» e chiede una rettifica minacciando in caso contrario di «adire le competenti sedi giudiziarie».
Da canto loro i sindacati non solo non rettificano ma aggiungono un carico da 90, chiedendo al Prefetto di avviare immediatamente la procedura di raffreddamento, primo passo verso lo sciopero di settembre. E annunciando un sit-in nei prossimi giorni sotto l’ufficio del direttore generale.
Resta poco da raffreddare insomma. E appare abbastanza surreale che, di fronte ai temi sollevati dalla partecipata assemblea di giovedì, dalla quale è arrivato unanime il grido d’allarme per le falle che stanno portando al collasso la Sanità pubblica e privata del Sassarese, ci si preoccupi dell’immagine dell’Asl e del suo rappresentante legale. Così è, con Sensi che sottolinea: «Sulla una totale assenza delle relazioni sindacali, sopratutto con la direzione della Asl di Sassari la dichiarazione è falsa, infatti l’Asl di Sassari ha sempre collaborato con i Sindacati, fornendo, per esempio tutto il supporto necessario all’attivazione della Rsu aziendale e alla definizione del monte ore dei permessi sindacali in favore dei rappresentati della stessa Rsu e delle organizzazioni sindacali. Inoltre, al telefono, contattato per le vie brevi, si è sempre dato corso con repentina disponibilità e fattività alla richieste dei sindacati». E ancora: «quanto alle parole “sollecitato a più riprese per aprire il tavolo di confronto e contrattazione non lo ha mai fatto”, sul punto preme sottolineare che l’attività di contrattazione è resa particolarmente ardua dalla mancata definizione e quantificazione dei fondi sindacali di tutte le Asl, in quanto l’Azienda è attualmente impegnata in una complessa fase di implementazione. Le relazioni sindacali, nelle more dell’atto aziendale, sono ad oggi gestite da una temporanea struttura Ares in fase di transizione anche verso le Asl della vecchia struttura centrale Ats Sardegna e nel corso di questi ultimi due anni, per le questioni del fabbisogno sanità privata accreditata e dei servizi a supporto della salute mentale si è avuta una dimostrabile e intensissima relazione con i sindacati per sostenere concretamente e con azioni specifiche congiunte tra Assl, Asl e sindacati i fabbisogni specifici verso Ats, Ares e la Regione».
Parole che non convincono i sindacati, che rilanciano in una durissima nota: «Quanto dichiarato nel corso dell’assembla unitaria del 9 giugno, in ordine alla complessa condizione della Sanità del Sassarese, aggravata dai difficili rapporti col direttore generale della Asl, Flavio Sensi, oggi, con un atto che giudichiamo offensivo e privo di qualsiasi fondamento giuridico è stato confermato e aggravato dallo stesso Sensi. Sensi, a nostro giudizio conferma la sua inadeguatezza e autoreferenzialità, considera un fatto da ascrivere al dialogo l’aver risposto a qualche telefonata o, addirittura, aver permesso ai lavoratori di eleggere le proprie Rsu. Dimentica, o forse non sa, che fin dal 1970 una legge dello stato sancisce il diritto di lavoratrici e lavoratori di essere rappresentati sui luoghi di lavoro, di scegliere i propri rappresentati. Ciò che il Direttore generale considera falso e gratuitamente denigratorio è provato dalle innumerevoli lettere inviate alla sua mail, dalle iniziative di presidio e protesta già attivate nei mesi di febbraio, marzo e aprile scorso, dai resoconti quotidiani sulle evidenti difficoltà che il comparto Sanità del Sassarese vive».
«Al termine dell’assemblea – chiudono i sindacati –, convinti che nel territorio e nelle aziende del Comparto Sanità, sarebbe prevalso il senso di responsabilità, abbiamo lanciato il grido di allarme, abbiamo evidenziato l’urgente necessità di trovare, insieme, soluzioni condivise. Dopo quanto avvenuto il nostro stesso senso di responsabilità ci porta ad avviare le procedure per lo sciopero, che oggi in concomitanza con la presente abbiamo inviato alle aziende coinvolte, alle istituzioni, agli organismi competenti, alla Prefettura di Sassari. Annunciando in una data che sara’ comunicata un sit in di protesta sotto la sede della Asl in via Cattalocchino».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Da canto loro i sindacati non solo non rettificano ma aggiungono un carico da 90, chiedendo al Prefetto di avviare immediatamente la procedura di raffreddamento, primo passo verso lo sciopero di settembre. E annunciando un sit-in nei prossimi giorni sotto l’ufficio del direttore generale.
Resta poco da raffreddare insomma. E appare abbastanza surreale che, di fronte ai temi sollevati dalla partecipata assemblea di giovedì, dalla quale è arrivato unanime il grido d’allarme per le falle che stanno portando al collasso la Sanità pubblica e privata del Sassarese, ci si preoccupi dell’immagine dell’Asl e del suo rappresentante legale. Così è, con Sensi che sottolinea: «Sulla una totale assenza delle relazioni sindacali, sopratutto con la direzione della Asl di Sassari la dichiarazione è falsa, infatti l’Asl di Sassari ha sempre collaborato con i Sindacati, fornendo, per esempio tutto il supporto necessario all’attivazione della Rsu aziendale e alla definizione del monte ore dei permessi sindacali in favore dei rappresentati della stessa Rsu e delle organizzazioni sindacali. Inoltre, al telefono, contattato per le vie brevi, si è sempre dato corso con repentina disponibilità e fattività alla richieste dei sindacati». E ancora: «quanto alle parole “sollecitato a più riprese per aprire il tavolo di confronto e contrattazione non lo ha mai fatto”, sul punto preme sottolineare che l’attività di contrattazione è resa particolarmente ardua dalla mancata definizione e quantificazione dei fondi sindacali di tutte le Asl, in quanto l’Azienda è attualmente impegnata in una complessa fase di implementazione. Le relazioni sindacali, nelle more dell’atto aziendale, sono ad oggi gestite da una temporanea struttura Ares in fase di transizione anche verso le Asl della vecchia struttura centrale Ats Sardegna e nel corso di questi ultimi due anni, per le questioni del fabbisogno sanità privata accreditata e dei servizi a supporto della salute mentale si è avuta una dimostrabile e intensissima relazione con i sindacati per sostenere concretamente e con azioni specifiche congiunte tra Assl, Asl e sindacati i fabbisogni specifici verso Ats, Ares e la Regione».
Parole che non convincono i sindacati, che rilanciano in una durissima nota: «Quanto dichiarato nel corso dell’assembla unitaria del 9 giugno, in ordine alla complessa condizione della Sanità del Sassarese, aggravata dai difficili rapporti col direttore generale della Asl, Flavio Sensi, oggi, con un atto che giudichiamo offensivo e privo di qualsiasi fondamento giuridico è stato confermato e aggravato dallo stesso Sensi. Sensi, a nostro giudizio conferma la sua inadeguatezza e autoreferenzialità, considera un fatto da ascrivere al dialogo l’aver risposto a qualche telefonata o, addirittura, aver permesso ai lavoratori di eleggere le proprie Rsu. Dimentica, o forse non sa, che fin dal 1970 una legge dello stato sancisce il diritto di lavoratrici e lavoratori di essere rappresentati sui luoghi di lavoro, di scegliere i propri rappresentati. Ciò che il Direttore generale considera falso e gratuitamente denigratorio è provato dalle innumerevoli lettere inviate alla sua mail, dalle iniziative di presidio e protesta già attivate nei mesi di febbraio, marzo e aprile scorso, dai resoconti quotidiani sulle evidenti difficoltà che il comparto Sanità del Sassarese vive».
«Al termine dell’assemblea – chiudono i sindacati –, convinti che nel territorio e nelle aziende del Comparto Sanità, sarebbe prevalso il senso di responsabilità, abbiamo lanciato il grido di allarme, abbiamo evidenziato l’urgente necessità di trovare, insieme, soluzioni condivise. Dopo quanto avvenuto il nostro stesso senso di responsabilità ci porta ad avviare le procedure per lo sciopero, che oggi in concomitanza con la presente abbiamo inviato alle aziende coinvolte, alle istituzioni, agli organismi competenti, alla Prefettura di Sassari. Annunciando in una data che sara’ comunicata un sit in di protesta sotto la sede della Asl in via Cattalocchino».
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