La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, i Braccianti ammessi alla Faradda

di Giovanni Bua
Sassari, i Braccianti ammessi alla Faradda

Via libera della commissione storica al tredicesimo gremio. Ora manca il passaggio in Consiglio 

3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Saranno tredici i gremi che il 14 agosto parteciperanno alla Faradda. Per l’ufficialità mancano ancora due passaggi formali, in Commissione e poi in consiglio comunale, ma ormai il dado è tratto. E, dopo 6 anni di serrate trattative, agli Autoferrotranvieri (aggiunti l’anno scorso, ma che solo quest’anno muoveranno il candeliere) si aggiungono anche i Braccianti (gli ex Facchini) che hanno ottenuto l’essenziale via libera dalla commissione storica. Parere favorevole che questa mattina sarà presentato nella seduta congiunta delle Commissioni I e V per la presa d’atto, con il voto sulla proposta di modifica degli articoli 3 e 9 del regolamento della Faradda, per poi arrivare in consiglio comunale per il voto definitivo.

Si chiude così una vicenda lunga e complessa, che per anni ha scaldato gli animi nella comunità gremiale, ma anche nella Municipalità e nella Curia, i tre soggetti che, in delicatissimo equilibrio, decidono le sorti della festa più amata dai sassaresi. E si chiude grazie a passi avanti fatti sia dal gremio devoto alla Madonna della Mercede che dalla commissione storica composta dallo storico Antonello Mattone, da monsignor Giancarlo Zichi, direttore dell’Ufficio dei beni culturali della Diocesi, e da Fabio Madau, presidente dell’Intergremio. Nonostante i dettagli della relazione della commissione storica siano, per una questione di garbo istituzionale, ancora riservatissimi, dalla convocazione della commissione si evince infatti un particolare importante: i Braccianti potranno tenere il loro nome e non si chiameranno Facchini. Per il resto appare scontato il passo indietro del Gremio su altri punti caldi: sicuramente la modifica dell’intitolazione da “arcigremio” a “gremio”, ma anche la rivisitazione della divisa con l’eliminazione di cappa bianca e feluca. Da capire quale sarà il destino della spada, che secondo le precedenti valutazioni poteva essere tenuta solo dall’obriere maggiore, e della fascia a bandoliera, che nel 2016 i Macellai dovettero togliere. Su un altro punto l’accordo sembra certo: l’ordine di discesa, con i Braccianti che dovrebbero aprire la Faradda, nonostante l’anzianità maggiore del Gremio, seguiti dagli Autoferrotranvieri, ammessi lo scorso anno, che per la prima volta mobiliteranno il loro cero (l’anno scorso parteciparono alla Discesa con la sola bandiera piccola).

Ultima rassicurazione infine dovrebbe derivare dal “limite” che queste disposizioni hanno, la commissione storica, e la stessa municipalità, hanno infatti voce in capitolo per ciò che riguarda il giorno della Faradda, ma non per la normale vita gremiale. I Braccianti insomma, dal 15 agosto, potranno tranquillamente riprendere a indossare cappa e feluca.

Una precisazione non da poco, gradita a tutto il mondo gremiale, che da sempre non vede di buon occhio intromissioni nella quotidianità della vita delle corporazioni di mestieri prima e dei sodalizi che nel 1800 ne hanno preso il posto. Comunità viva e “complessa”, che proprio sulla proposta di ingresso dei tre Gremi mancanti (partita dai Viandanti nel gennaio 2016) si è più di una volta spaccata, e che ora si spera possa trovare la necessaria coesione per onorare al meglio la grande festa.

Primo piano
Il caso

Elicotteri a peso d’oro, appalti decuplicati: così brucia il denaro

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative