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Sassari

Il caso

«Noi, cittadine entusiaste di votare a Sassari ma ancora senza tessera elettorale»

Andrea Massidda
«Noi, cittadine entusiaste di votare a Sassari ma ancora senza tessera elettorale»

La paradossale vicenda di due donne italiane di origine marocchina

24 settembre 2022
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Sassari Domani dovranno votare per la prima volta alle Politiche, e non vedono l’ora di farlo. Peccato, però, che – almeno sino alle 8 di stamattina, cioè a ventiquattro ore dall’apertura dei seggi – il loro nome non sia ancora comparso nell’elenco degli aventi diritto, e che quindi l’ufficio apposito del Comune non possa rilasciare loro la tessera elettorale. È l’incredibile vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso e molta amarezza Latifa e Fadwa, mamma e figlia di origine marocchina che dopo diciotto anni di residenza a Sassari (dove peraltro Fadwa è nata) nel 2022 sono finalmente diventate cittadine italiane. E che adesso, giustamente, vogliono esercitare il diritto fondamentale di ogni Paese democratico: votare, appunto.

Fatto sta che dopo essersi recate più volte negli uffici comunali di piazza Santa Caterina, e dopo aver richiesto persino via email la tessera che abilita al voto, sino a ieri sera si sono sentite rispondere che ancora dal Tribunale non è arrivata la documentazione necessaria affinché la Commissione elettorale si riunisca per dare il via libera al rilascio della tessera in questione.

Se non fosse che sul diritto al voto non si può davvero scherzare, ci sarebbe quasi da sorridere pensando che in fondo “democrazia” fa rima con “burocrazia”. O che Latifa e Fadwa rischiano di non avere accesso ai seggi proprio mentre gli ultimi sondaggi annunciano che a queste consultazioni quello dell’astensione potrebbe diventare il primo partito italiano. Paradosso che suggerisce anche una riflessione: la democrazia la si apprezza di più se hai vissuto in luoghi dove non sempre viene garantita. «Sinceramente – racconta Latifa, 52 anni, laureata in Lettere all’Università di Fes “Ben Abdellah” – questa situazione mi sta umiliando e irritando, soprattutto perché inspiegabilmente mia figlia e io ci stiamo sentendo delle cittadine di serie B. Mi auguro che tutto si sblocchi nelle prossime ore, così da poter avere il diritto di votare già dalle 8 del 25 settembre, come tutti gli altri italiani».

Tra vedere e non vedere, comunque, Latifa si è anche rivolta a un avvocato per sapere come si dovrà comportare se, eventualmente, non dovesse ottenere entro oggi la tessera elettorale.

All’ufficio elettorale del Comune, comunque, tutti confidano sul fatto che la vicenda si concluda felicemente. Tanto che Daniela Marcellino, dirigente degli Affari generali e Servizi al cittadino ha replicato così all’ email di Latifa: «Gentilissima, la rassicuro sul fatto che la responsabile dell'ufficio elettorale sta procedendo all’acquisizione dell’ammissione al voto, a domanda, dalle competenti autorità. Una volta acquisita, si provvederà immediatamente alla convocazione della commissione elettorale, deputata a deliberare sulla regolarità della documentazione e rilasciare il nulla osta. Sarà quindi contattata dall'ufficio elettorale per ricevere la attestazione e l'indicazione del seggio dove eserciterà il suo diritto di voto».

Insomma, i presupposti per l’happy ending ci sono e si può ragionevolmente sperare che Latifa e Fadwa coronino il loro sogno.
 

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