Ittiri, una pensilina alla fermata del bus in ricordo dell’amico Antonio morto a 14 anni
La struttura inaugurata nel punto in cui lo studente perse la vita nel 2017
Ittiri Ieri è stata inaugurata un’opera di alto valore simbolico per la comunità ittirese: una nuova e sicura pensilina che eviti il ripetersi di eventi tragici. Sono trascorsi cinque anni dalla prematura scomparsa di Antonio Meloni, lo studente 14enne che perse la vita investito alla fermata, davanti a tanti altri giovani, da un pullman diretto a Sassari che come ogni mattina l’avrebbe portato a scuola. La vicenda sconvolse tutti, coetanei e non, presenti quella mattina del 24 novembre 2017, che da subito pensarono a un gesto per ricordare il loro amico Antonio. I “fedales 2003”, quindi, si sono autofinanziati e hanno raccolto circa 7mila euro per riqualificare l’area della fermata di Missingiagu e costruire una grande e moderna struttura dove attendere in sicurezza i pullman. Alla pensilina i coetanei di Antonio hanno voluto dare la forma di un punto di domanda, illuminato da Led, per interrogarsi sul motivo per cui certe tragedie possano succedere. Nell’area a ridosso della fermata i genitori di Antonio hanno piantato un albero di magnolia, che simboleggia la dignità.
È stata una mattinata di commozione e ricordo cui hanno partecipato tanti cittadini. All’inaugurazione erano anche presenti i ragazzi dell’Istituto comprensivo di Ittiri, compresi quelli delle terze medie, che il prossimo anno potranno usufruire di una sicura, moderna e accogliente fermata. Il sindaco Antonio Sau ha sottolineato come da subito l’amministrazione comunale e i suoi dipendenti abbiano sostenuto questo progetto, sia economicamente, con 40mila euro, ma soprattutto per il valore simbolico che ha per l’intera comunità. «Bisogna fare un plauso a tutti i ragazzi del 2003 – ha detto Sau – per come hanno voluto ricordare e pretendere, giustamente, un miglioramento urbanistico di una zona che era insicura e che purtroppo in maniera indiretta aveva contribuito alla perdita del loro caro amico».