Sassari, gli negano da bere e aggredisce gli agenti: fermato con il taser
Far west in una pizzeria venerdì sera in città
Sassari Quando lo hanno visto entrare e aggirarsi nervosamente tra i tavoli - inseguito dagli agenti della polizia - a due ragazze sedute per mangiare una pizza in un locale di via Ortobene, nel quartiere di Sant’Orsola nord, è quasi andato il boccone di traverso.
Pochi istanti dopo il tranquillo venerdì sera delle due giovani clienti si è trasformato nel set di un film poliziesco. Il far west si è scatenato con il locale pieno, con tanti clienti che mangiavano e i camerieri impegnati a prendere le ordinazioni avanti e indietro per la sala. Il fuoriprogramma è andato in onda quando un operaio sassarese di 35 anni, con qualche piccolo precedente, ha cercato riparo nel locale, dopo essere stato allontanato da un barista che si era rifiutato di dargli da bere. Il titolare del bar aveva ricevuto uno spintone e per evitare altri problemi aveva composto immediatamente il 113. Così, quando ha capito che le cose stavano per mettersi male, l’operaio ha tentato di nascondersi all’interno di una pizzeria poco distante dal bar da cui era stato cacciato. Il suo ingresso nel locale è stato seguito pochi istanti dopo da quello degli agenti della squadra volante. La richiesta di documenti da parte degli uomini delle forze dell’ordine al trentacinquenne deve essere sembrato un affronto troppo grande. L’uomo ha perso completamente la testa e mentre gli agenti della questura cercavano di bloccarlo in mezzo ai tavoli della pizzeria, i clienti assistevano sbigottiti alla scena. In particolare le due ragazze sedute al tavolo scelto dal 35enne per farsi scudo e ripararsi dal tentativo di essere fermato, per qualche minuto sono rimaste paralizzate. Proprio in quel momento infatti, non riuscendo a bloccarlo in nessun modo nonostante fossero in sei, i poliziotti hanno estratto il taser (una sorta di pistola elettrica in dotazione alle forze dell’ordine, che al posto di una pallottola spara due elettrodi posizionati su piccoli dardi) e gli hanno sparato quattro volte prima di riuscire a immobilizzarlo. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Letizia Doppiu Anfossi, l’uomo è comparso in tribunale. In aula era presente anche il padre che ha raccontato di una convivenza sempre più complicata. Per questo il pubblico ministero Cristiano Idini ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Ma il giudice Monia Adami ha convalidato l’arresto e ha scelto di evitare l’ingresso a Bancali del 35enne, applicandogli la misura dell’obbligo quotidiano di firma in questura.