Ittiri, dopo l'aggressione alla dottoressa minacce al sindaco, Sau: «Ora è un caso di ordine pubblico»
Il 55enne è anche piombato nella casa di riposo suonando il campanello per ore
Ittiri «Ora questa situazione sta diventando un problema di ordine pubblico». Sono le parole del sindaco di Ittiri Antonio Sau all’indomani dell’ennesimo episodio di violenza che ha come protagonista il 55enne che alcune sere fa aveva tentato di aggredire la dottoressa in servizio alla guardia medica e la guardia giurata. I suoi comportamenti con il passare dei giorni sarebbero diventati a quanto pare sempre più molesti, aggressivi e pericolosi. L’uomo, con un passato da tossicodipendente, si presenta quotidianamente in Comune, dalla Guardia medica del paese e al Pronto soccorso di Sassari. Per ultimo, nella casa di riposo del paese dove domenica notte, in uno stato di agitazione, ha suonato per ore il campanello, disturbando e terrorizzando gli operatori e gli ospiti.
Ecco perché la preoccupazione aumenta di ora in ora anche tra tutte quelle persone che ultimamente hanno assistito alle sue esternazioni. E tra queste c’è lo stesso sindaco Sau che è stato costretto a subire appostamenti e velate minacce da parte dell’uomo. «È assolutamente necessario – dice il primo cittadino di Ittiri – intervenire a tutela di questa persona e dell’intera comunità. È l’ennesimo caso che dimostra una carenza di programmi e protocolli che contemplino la presa in carico di una categoria di soggetti che orbita tra le sfere sanitaria e sociale e l’ordine pubblico. Fino a oggi queste situazioni erano gestite all’interno dei nuclei familiari, che quotidianamente subivano le intemperanze di questi soggetti, i quali, dopo anni di uso di sostanze, perdono lucidità e assumono comportamenti violenti».
Un caso, in sintesi, che merita un’attenzione urgente da parte delle istituzioni competenti. La Regione in primis. Che tra Pnrr e rimodulazione del sistema sanitario dovrebbe contemplare delle strutture ad hoc in grado di accogliere le persone affette da questo genere di problematiche ma anche di garantire forme di mantenimento.
«Nel contesto sociale attuale – aggiunge ancora Sau – caratterizzato da un aumento del disagio economico e dalla carenza di quei valori familiari che una volta distinguevano la nostra società, l’ente locale viene chiamato a sostituire la presenza delle famiglie e a cercare soluzioni a situazioni complesse come questa. Tuttavia gli interventi di natura sociale che competono al Comune non sono sufficienti per intervenire in maniera efficace e globale per aiutare le persone con queste problematiche». Ecco perché a parere del sindaco di Ittiri «sarebbe opportuno definire a livello politico delle linee di intervento finalizzate a potenziare percorsi dedicati a coloro che necessitano di interventi di carattere sociale e sanitario». Persone che vivono in una sorta di limbo, in una zona che è di competenza di tutti e di nessuno, in balìa degli eventi e di ciò che li porta a fare la loro psiche priva ormai di equilibrio.
Non bisogna poi tralasciare un altro aspetto importante. E cioè il fatto che molto spesso questi soggetti, prima di arrivare ai medici e ai pronto soccorso, fanno tappa negli uffici dei Servizi sociali comunali. Le assistenti sociali sono una categoria particolarmente e pericolosamente esposta alle intemperanze di individui con problemi psichiatrici. Si trovano a gestire situazioni molto rischiose con minori tutele. Ed è un altro aspetto di questa intricata vicenda che va affrontato con l’attenzione che merita.