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Accoglienza

Sassari, nell’ex convento dei Cappuccini un centro per sessanta migranti

di Luca Fiori
Sassari la parrocchia dei Cappuccini dedicata alla Madonna di Valverde
Sassari la parrocchia dei Cappuccini dedicata alla Madonna di Valverde

L’accordo tra Curia e Prefettura consentirà di ospitare anche minori soli

13 settembre 2023
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Sassari «È un’emergenza che interpella la società nel senso più ampio e più largo, non semplicemente la Chiesa e quindi nel dialogo tra istituzioni abbiamo messo a disposizione l’ex convento dei Cappuccini, seguendo il percorso indicato da Papa Francesco che è quello di superare l’indifferenza». L’emergenza è quella dei migranti e ieri mattina l’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, ha spiegato in che modo la Curia sassarese è venuta incontro alla richiesta di aiuto e supporto logistico arrivata dalla Prefettura di Sassari per accogliere una parte delle 650 persone provenienti da diversi stati dell’Africa, accolte in tutta la provincia. Monsignor Saba e la prefetta Paola Dessì hanno incontrato i giornalisti nella sala “Salvatore Isgrò” dell’episcopato e spiegato, insieme al direttore della Caritas Antonello Spanu, quali azioni sono già state messe in campo. Dalla notte del 26 luglio scorso è stata avviata la convenzione tra la Prefettura e l’arcidiocesi che ha già consentito di accogliere 31 migranti negli spazi lasciati liberi dagli ultimi quattro frati Cappuccini che hanno lasciato la città i mesi scorsi dopo tanti anni. A 31 migranti già arrivati se ne aggiungeranno altri cinque che arriveranno nelle prossime ore. Ventisei di loro - è stato spiegato ieri mattina - sono giovanissimi non accompagnati. Gli stranieri, provenienti da altri centri di accoglienza della penisola, saranno divisi in due “Cas” indipendenti: quello per minori, con 26 ragazzi tra i 14 e i 17 anni, e quello per adulti con 13 donne, di cui 5 gestanti, e 10 minori tra un anno e i 9 anni di età. Il centro dell’ex convento dei Cappuccini sarà in grado di ospitare in tutto sessanta migranti e accanto alla struttura continuerà a esistere la parrocchia con le sue normali attività ecclesiastiche. «Tutte le numerose manifestazioni di interesse di appalti che la Prefettura ha bandito - ha spiegato la prefetta Paola Dessì - sono andate deserte, quindi la nostra esigenza è ora quella di trovare forma di accoglienza che non siano quelle degli imprenditori che non partecipano a questa attività».

I migranti saranno assistiti da due équipe professionali composte da 15 persone ciascuna, a cui si aggiungono come supporto i volontari della Caritas. «La Caritas per natura risponde alle azioni di carità che la diocesi e il vescovo indica - ha spiegato il direttore Antonello Spanu - il nostro compito è quello di introdurre queste persone a tutti i diritti, dal punto di vista sanitario all’istruzione e poi di inclusione e di lavoro. Cercheremo di valorizzare questa esperienza - ha aggiunto Spanu - come un’occasione formativa di dialogo, perché l’umanità cresca e i territori siano sempre più inclusivi e accoglienti».

I locali messi a disposizione dall’aricdiocesi di Sassari e, in precedenza, anche dalla diocesi di Ozieri -ha sottolineato la prefetta Dessì - hanno finora permesso di evitare di dover far ricorso a tendopoli, come invece accaduto in alcune realtà della penisola.

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