Sassari, parchi “tascabili” nel centro storico per ricostruire il tessuto sociale
Via libera al progetto che coinvolge San Donato, Sant’Apollinare e stazione
Sassari Un parco verde davanti alla stazione ferroviaria e tre “parchi tascabili” nella parte bassa del centro storico. Il progetto per la realizzazione del parco urbano della stazione, finanziato con 800mila euro nel piano Sassari Storica predisposto nel 2016 dall’amministrazione Sanna, ha ricevuto il via libera in conferenza di servizi e, entro l’autunno, dovrebbe raggiungere la fase esecutiva. Storia Per quegli 800mila euro l’amministrazione di Nicola Sanna aveva previsto una destinazione differente: la creazione del tanto atteso Parco del Rosello. Ma nel 2022, la maggioranza guidata da Nanni Campus ha dirottato i fondi qualche centinaio di metri più in là, verso i quartieri di San Donato e Sant’Apollinare, per problemi di compatibilità idrogeologica. «Lo studio di fattibilità per lo stombamento del canale coperto del Rio San Giovanni ha fatto emergere in maniera incontrovertibile l’impossibilità giuridica di realizzare il progetto di sistemazione del Parco del Rosello» si leggeva in una determinazione dello scorso anno. Spazio dunque al piano B che, a questo punto, è pronto a raggiungere l’ultimo stadio della progettazione. Anche con una certa premura, perché la convenzione alla base del programma Sassari Storica dice chiaramente che i progetti devono essere pronti entro il 31 dicembre. Parchi tascabili Gli inglesi li chiamano pocket parks, piccole riqualificazioni di zone dall’alto potenziale, ma residuali e spesso ricettacoli di disagio sociale. Il progetto si concentrerà su tre aree: largo Gazometro, lo slargo tra via San Cristoforo e via San Sisto e la piazzetta davanti a Sant’Apollinare. Verranno messe a dimora nuove piante e sistemati nuovi arredi urbani, panchine e cestini gettacarte. Alcune delle piante esistenti verranno valorizzate, altre sostituite perché, spiegano i progettisti, ormai danneggiate. Le pavimentazioni esistenti verranno sostituite, in qualche caso con lastre di granito e, in altri, con calcestruzzo drenante.
Uno degli obiettivi principali dei progettisti, infatti, è quello di ridurre l’esigenza di impianti di smaltimento delle acque piovane. L’altro, è quello di invertire la rotta della decadenza di queste aree del centro con la creazione di spazi dall’alto valore sociale ed estetico: delle piazze a disposizione della comunità immerse nel verde. Per quel che riguarda l’intervento a Sant’Apollinare, è stato bocciato dall’ufficio Paesaggio del Comune perché il posizionamento delle nuove piante disturberebbe la vista della chiesa e di un altro edificio monumentale. Il progetto verrà adeguato alle prescrizioni nella stesura esecutiva, che dovrà arrivare entro il 31 dicembre. Parco urbano Le altre due aree interessate, con progetti su scala più ampia, sono quelle che si affacciano sulla stazione in via 25 Aprile e corso Vico. Se, fino ad oggi, il verde era residuale rispetto alla pavimentazione, i progettisti puntano a invertire la rotta. Verrà poi ripristinata la vecchia curva davanti all’ex centrale elettrica e sarà realizzato un nuovo marciapiede in via 25 Aprile. Ogni spazio verde sarà accompagnato da un leggio contenente cartelli informativi sulle piante e le essenze.