La Nuova Sardegna

Sassari

La sentenza

Accusato di chiudere in casa la moglie e di umiliarla: assolto un 37enne

di Nadia Cossu
Accusato di chiudere in casa la moglie e di umiliarla: assolto un 37enne

Fatti smentiti in dibattimento. Lui si era difeso: «Sono un uomo perbene»

31 marzo 2024
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Sassari Alla fine il giudice ha creduto alle sue parole, quando durante l’esame in aula aveva negato con forza le accuse rivoltegli dalla ex moglie. E, così come aveva chiesto l’avvocato difensore Giuseppe Onorato, è stato assolto. I maltrattamenti contestati a un bengalese di 37 anni erano molto pesanti. «Un regime di vita intollerabile, continue sofferenze fisiche e morali, esposta a una incontrollata aggressività, con continue e ripetute umiliazioni, ingiurie, minacce di morte».

Lui del Bangladesh, lei di un paese del Sassarese, culture diverse, così come il credo religioso che, leggendo le imputazioni, potrebbero aver influito notevolmente sul rapporto di convivenza tra i due. Tanto che a un certo punto la moglie sarebbe stata costretta ad andarsene di casa. Davanti al giudice Silvia Masala l’uomo si era sottoposto a esame con il supporto di un’interprete e aveva detto di aver sempre trattato con grande cura e dedizione la coniuge: «Provengo da una famiglia perbene e sono una brava persona, non avrei mai potuto fare quelle cose a mia moglie».

E “quelle cose” sarebbero state, secondo la donna, «chiuderla a chiave nella camera da letto», costringerla «a non uscire di casa e a non parlare con altre persone di sesso maschile, nemmeno in sua presenza», «a non proseguire gli studi», «a non indossare un certo tipo di abiti». E ancora, come scritto nero su bianco dal pubblico ministero, il marito avrebbe impedito alla moglie «di andare da sola a fare la spesa», l’avrebbe costretta a «coprirsi i capelli quando usciva di casa» e persino «a rifugiarsi alcune volte in un hotel cittadino per sottrarsi alle minacce di morte». Tutto questo sarebbe accaduto prima in Inghilterra, dove la coppia ha abitato per un periodo, e successivamente nel paese vicino a Sassari. La trentenne infatti era tornata in Sardegna e il marito in quel periodo, secondo la tesi accusatoria, avrebbe, nei vari contatti telefonici, «assunto atteggiamenti arroganti con frasi minacciose». Accuse crollate nel dibattimento e smentite anche dalle deposizioni di diversi testimoni.

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