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Platamona rinasce grazie ai privati: l’ex Ernesto pronto per l’apertura

di Roberto Sanna
Platamona rinasce grazie ai privati: l’ex Ernesto pronto per l’apertura

I titolari dei locali del litorale: «Noi facciamo la nostra parte, l’amministrazione comunale pensi al decoro e alla sicurezza»

23 maggio 2024
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Sassari In una campagna elettorale ricca di progetti faraonici, soluzioni creative e frecciatine sulla proprietà di qualche chilometro di litorale, a riportare a nuova vita un pezzo (per di più storico) di Platamona ci pensano i privati e non è una novità in queste situazioni (basta pensare cosa è successo in piazza Tola). Così mentre la zona della Rotonda comincia pigramente a prendere vita nella marcia di avvicinamento all’estate, in mezzo alle solite sacche di degrado si staglia la sagoma del rinato ristorante Ernesto. O meglio, ex Ernesto che tra qualche giorno riaprirà col nuovo nome “La Riva”. Una scommessa dell’imprenditore di Sorso Antonello Zappino che per anni si è battuto con la burocrazia pur di realizzare il suo sogno: «Dare il via al rilancio di Platamona» dice convinto mentre il personale del locale si muove vorticosamente attorno a lui per sistemare gli arredi e completare le ultime rifiniture.

La storia infinita Il locale è chiuso da anni e acquisirlo non è stato semplice, anche perché è situato a cavallo di due Comuni: «Significa avere a che fare con due sindaci, due strutture comunali, due regolamenti diversi – racconta Zappino, che a Sorso conduce già da anni altri due ristoranti –. Poi c’era la questione di una veranda abusiva, abbiamo dovuto ritirare la prima offerta e aspettare un altro bando. Devo anche riconoscere che il Comune di Sassari mi è sempre venuto incontro, ovviamente sempre nel rispetto delle leggi e delle regole. Alla fine ce l’ho fatta, l’investimento è importante ma essere proprietario delle mura mi consente anche di fare un certo tipo di ragionamento. Lo stabile non era in sicurezza, non c’erano fondamenta: abbiamo così demolito e ricostruito tutto con l’obbligo di mantenere la stessa sagoma».

La sfida «Ho sempre pensato che a Platamona mancasse un locale per un target medio-alto. Siamo a 10’ da Sassari, non è detto che la direzione debba essere sempre Alghero. Qui il movimento non manca, lo vedo ogni giorno. Il nostro è un ristorante con 80 coperti dentro e 50 nella veranda, una terrazza disegnata dall’architetto Jean-Claude Lesuisse, quello della Costa Smeralda per intenderci, che ospiterà il lounge bar. Apriremo tutto l’anno, principalmente con cucina di mare, e servizio e cantina di un certo livello. A pieno regime qui lavoreranno una ventina di persone».

Il messaggio al sindaco In tempo di elezioni, a Sassari e Sorso, i proclami per Platamona non mancano. Ma cosa può chiedere al prossimo sindaco un privato? «Innanzitutto il decoro» è la risposta immediata. E dando uno sguardo dalla terrazza si capisce perché: a pochi metri ci sono i lavori della Rotonda, alcuni stabilimenti abbandonati verso la torretta di Abbacurrente, diversi stabili abbandonati e degradati, il cantiere del Lido Iride ancora non del tutto ripulito e dove, per ora, invece di uno stabilimento c’è una spianata trasformata in parcheggio. Qualcosa comunque si muove: il Comune di Sassari ha già nominato la commissione per verificare le offerte per il Lido Punta Bianca. L’estate è alle porte, ma forse siamo ancora in tempo per farlo ripartire. «Hanno già inventato tutto, basterebbe solo copiare quello che c’è da altre parti: senza andare lontano, guardate il Poetto – aggiunge Antonello Zappino –. Sono sicuro che per rilanciare Platamona servano soprattutto un po’ di attenzione. Il decoro è la prima cosa, poi c’è il problema dei parcheggi, che riguarda comunque tutto il litorale e non solo questo tratto. E anche bisogna anche garantire sorveglianza e sicurezza: noi ci stiamo organizzando ma non è solo compito nostro».

Fronte comune «Sul decoro sono assolutamente d’accordo, noi investiamo per rendere il locale sempre più bello e attraente ma attorno a noi ci sono ruderi inguardabili». Francesco Desole, imprenditore sassarese titolare del Silver Beach situato proprio di fronte alla Riva, sposa la linea di Zappino. Il bar e il ristorante hanno aperto già a Pasqua, lo stabilimento balneare è pronto, il panorama però è sempre lo stesso: «Le amministrazioni comunali devono intervenire, ci sono situazioni di degrado evidenti a pochi metri da locali ben tenuti dai privati. Poi c’è il problema della sicurezza, è reale. Platamona fa parte di Sassari e deve essere sorvegliata tutto l’anno. D’inverno invece è un deserto, i ladri fanno razzia e ci costringono a spese ingenti per riavviare l’attività in primavera: a queste condizioni, nessuno è invogliato a investire. E i parcheggi, in estate c’è chi è costretto a lasciare l’auto oltre Abbacurrente, così si scoraggiano i clienti».

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