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Sassari

Il caso

Sassari, abusi su una bimba di 8 anni: sotto accusa il nonno “acquisito”

di Nadia Cossu
Sassari, abusi su una bimba di 8 anni: sotto accusa il nonno “acquisito”

Le violenze sarebbero avvenute fino all’età di 11 anni. Udienza davanti al gup

12 giugno 2024
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Sassari All’età di 11 anni – quando aveva forse preso maggiore consapevolezza dei cambiamenti del proprio corpo o semplicemente era cresciuta e diventata più matura – aveva deciso di confidarsi con la zia, sorella di sua mamma. E le aveva raccontato cosa succedeva a casa della nonna quando capitava che i genitori – per motivi lavorativi o altri impegni – la affidassero a lei.

Un racconto dettagliato di ciò che quell’uomo di 35 anni le aveva fatto credere fosse solo “un gioco”. E lei, che all’epoca dei fatti (2021) aveva solo otto anni, ci aveva creduto. Non aveva coscienza di cosa fossero quegli approcci e, soprattutto, si fidava di quella persona, d’altronde era il compagno di sua nonna...

Al termine delle indagini, partite dopo che la zia aveva riferito ai genitori della bambina le confidenze ricevute dalla nipote – e dopo la denuncia che ne era scaturita – per l’uomo è stato chiesto il rinvio a giudizio e alcuni giorni fa è comparso davanti al giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Grotteria, insieme al suo avvocato difensore Maurizio Serra (che quasi certamente opterà per un rito abbreviato). La bambina e la mamma si sono invece costituite parti civili con gli avvocati Mario Pittalis e Michele Falzoi. Il 35enne è chiamato a rispondere dell’accusa di violenza sessuale con l’aggravante di aver abusato delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa e di corruzione di minorenne (articolo 609 quinquies del codice penale) aggravata per aver mostrato alla bambina materiale pedopornografico. Si tratterebbe di un video che l’uomo avrebbe fatto visionare alla persona offesa “al fine di indurla – scrive la Procura – a compiere o a subire atti sessuali”.

I fatti finiti nel fascicolo d’inchiesta risalgono al 2021, quando la bambina aveva 8 anni, e sarebbero andati avanti fino a maggio dell’anno scorso, quando ne aveva 11. Il 35enne è accusato di aver abusato della minore, approfittando della sua giovanissima età e della fiducia che la bambina riponeva in lui, in quanto compagno della nonna paterna (40enne). Una persona di famiglia, quindi, con la quale la piccola avrebbe dovuto sentirsi tranquilla e protetta.

Gli episodi contestati sarebbero avvenuti proprio a casa della nonna, un posto che la bambina frequentava assiduamente, spesso rimanendo da sola in compagnia dell’uomo. Secondo l’accusa l’imputato, data la presenza costante e il legame che aveva costruito, era riuscito a instaurare con la bambina un rapporto confidenziale, facendole percepire che i suoi comportamenti erano da considerarsi come “un gioco” e quindi “inducendola a subire i primi approcci già da quando aveva solo 8 anni”.

Approcci che ben presto sarebbero diventati vere e proprie violenze sessuali che si sarebbero ripetute numerose volte fino a quando la bambina non aveva raccontato tutto alla zia. Nel corso della delicata indagine la minore è stata sentita in sede di incidente probatorio dal gip e sono state eseguite anche delle perizie medico biologiche utili ad accertare i fatti. Su richiesta dei legali di parte civile sono state anche acquisite produzioni documentali relative alla trascrizione di alcuni messaggi telefonici che l’imputato si sarebbe scambiato con il padre della ragazzina.

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