Sassari, rinascita del lago di Bunnari: ultimi passi per il maxi piano
Atteso a giorni il via libera per il progetto dalla conferenza di servizi. Seguiranno i lavori da 7 milioni con la dismissione della diga bassa
Sassari Ultimo atto per il maxi progetto di dismissione della diga bassa di Bunnari, quella più antica collaudata nel 1880, con il successivo rinvaso dell'acqua nel bacino della diga alta, costruita nel 1932, in epoca fascista, (su cui sono stati fatti lavori di manutenzione straordinaria costati 350mila euro) e il riempimento del lago, a secco da 20 anni, che sarà usato per fini turistici e sportivi.
Ultimo passo Dopo la presentazione del progetto definitivo lo scorso 29 luglio da parte del raggruppamento di imprese con capofila la pugliese Apulia, il dirigente del settore Lavori Pubblici Giovanni Melis ha indetto la conferenza di servizi decisoria convocando il 30 luglio il lungo elenco di enti, corpi, autorità, comuni e aziende che si devono pronunciare sugli elaborati specificando che, salvo circostanze imprevedibili, le conclusioni adottate dalla Conferenza in merito alla localizzazione o al tracciato, nonché al progetto di risoluzione delle interferenze, alle opere mitigatrici e compensative non possono differire da quanto approvato in sede di Conferenza dei Servizi Preliminari, e dando termine perentorio di 45 giorni per rendere le proprie determinazioni. Termine scaduto qualche giorno fa.
L’iter Al netto di non attese sorprese si dovrebbe dunque essere chiuso un iter che definire complesso è riduttivo. Che affonda le sue radici in una lunga trattativa portata avanti durante la giunta Sanna dall’allora assessore Ottavio Sanna, che ha concesso alla giunta Campus di portare in cassa un finanziamento di 7,4 milioni usufruendo del programma “Piano operativo infrastrutture” del ministero Infrastrutture e trasporti, poi confluito nel Pnrr. Il tutto condito da lunghissime attese (il documento della commissione tecnica del ministero delle Infrastrutture che certifica che il progetto non ha bisogno di valutazione di impatto ambientale si è fatto attendere più di un anno) e il “solito” ricorso al Tar della seconda classificata.
Il progetto Si va avanti dunque, con la terza giunta in carica e il raggruppamento di imprese che procederà ora con la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori. L’idea è quella di dismettere la vecchia diga, e riempire di nuovo il lago, all'asciutto da oltre 20 anni, che non sarà utilizzato per approvvigionare la città di Sassari (servita dagli invasi del Coghinas e del Bidighinzu), ma sarà sfruttato appunto per fini turistici e sportivi, suggellando il progetto del parco attrezzato nato nel 2009 e andato avanti a singhiozzo, con alterne fortune.
Con la dismissione della “diga bassa”, per far fronte a eventuali straripamenti dovuti a onde di piena nella diga alta, sarà costruito un tunnel laterale che favorirà il deflusso dell'acqua.
«Una “galleria lunga” – recita l’opzione scelta dalla giunta – da realizzarsi a sinistra rispetto alla diga esistente previa realizzazione di un argine sulla riva destra del corso d’acqua con conseguente formazione di uno specchio acqueo».
Il lago Un progetto imponente, con l’idea di partenza di dismettere la diga bassa che è stata presa perché il suo ripristino comporterebbe costi molto elevati e ingiustificati in rapporto alla capacità di invaso e ai benefici che ne deriverebbero.
Fra le tante ipotesi di intervento vagliate dai tecnici, inizialmente si era pensato anche a demolire una parte della diga bassa per consentire il riempimento di quella alta, ma questa soluzione è stata scartata anche perché la demolizione avrebbe dovuto essere autorizzata dalla Soprintendenza, cosa molto difficile visto che la diga è sottoposta a vincoli di tutela perché considerata a tutti gli effetti come un esempio di archeologia industriale da preservare.
Il tunnel Il Comune ha quindi optato per la realizzazione di un tunnel di deflusso dell'acqua, che sarà costruito lateralmente alla diga.
Una volta ultimati i lavori per la dismissione della diga bassa e la costruzione del tunnel per il deflusso della acqua di piena, l'invaso sarà riempito e potrà diventare una vera attrazione turistica e sportiva, oltre che favorire il ripristino naturalistico della bellissima zona.
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