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L’odissea di un 90enne disabile: conto pignorato da Abbanoa nonostante l’ordinanza del giudice

di Nadia Cossu
L’odissea di un 90enne disabile: conto pignorato da Abbanoa nonostante l’ordinanza del giudice

La procedura è stata dichiarata estinta ma l’anziano non può ancora accedere ai propri soldi

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Sassari Novant’anni, un passato da grande lavoratore, titolare di un’azienda di trasporti che fino a un certo punto ha dato i suoi frutti. Poi gli affari non vanno più bene e arriva anche il fallimento e con esso i guai finanziari e i pignoramenti. Perde tutto e anche la sua casa finisce all’asta. Oggi quest’uomo ha 90 anni e una disabilità che lo costringe a stare su una sedia a rotelle, vive di una piccola pensione e dei sussidi destinati dal Comune agli indigenti, soldi con cui riesce a pagare le spese: cure, badante, bollette, affitto.

Ma – come se la vita non lo avesse già messo alla prova a sufficienza – accade che, per via di una bolletta da oltre 12mila euro non pagata, Abbanoa gli ha prima notificato un’ingiunzione di pagamento e successivamente, lo scorso luglio, gli ha pignorato il conto corrente postale. «Da sette mesi mio padre non può accedere al suo conto – racconta un figlio – e non può farlo nemmeno ora che un giudice ha ordinato a Poste italiane di sbloccarlo dichiarando estinta la procedura». È successo infatti che i familiari del novantenne si sono rivolti all’avvocato Pietro Piras e la vicenda è approdata in tribunale. Lo scorso 8 gennaio il giudice dell’Esecuzione Tamara Greco ha assegnato in pagamento ad Abbanoa l’importo di 1681 euro “dovuto da Poste italiane al debitore novantenne a totale soddisfo delle spese della procedura e del credito vantato” e ha ordinato a Poste Italiane spa di corrispondere quella somma “entro il termine di venti giorni dalla notifica del presente provvedimento, con avvertimento che in difetto sarà apposta sull’originale della copia notificata dell’ordinanza la formula esecutiva”.

Nella stessa ordinanza il giudice aggiunge che “con il pagamento dichiara Poste italiane spa liberata nei confronti del debitore, dichiara estinta la procedura e autorizza la parte al ritiro dei titoli”. In soldoni: il conto del novantenne va sbloccato. «Ma ad oggi mio padre è ancora impossibilitato a fare qualsivoglia operazione. Il tempo passa, le spese si accumulano e non siamo più in grado di provvedere. Non sappiamo più cosa fare, se non arrivare a qualche azione eclatante, per ottenere ciò che un tribunale ha sancito con un’ordinanza».

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