Asinara, la rivolta del nord: «Il Parco ha bisogno di un vero presidente»
Levata di scudi di sindaci e amministratori contro l’inerzia del governo nazionale: «Esiste da 29 anni e la metà li ha trascorsi con un commissario»
Sassari «Un commissario non basta più. Il Parco dell'Asinara ha bisogno di un vero presidente e di una governance operativa. Una figura che non sia catapultata da Roma per dare un contentino, ma espressa dal territorio, che conosca i problemi e la situazione e soprattutto abbia una visione ad ampio raggio».
Il Nord Sardegna si ribella così compatto alla situazione si stallo portata avanti dal governo nazionale e si prepara a combattere la battaglia. Oggi, 17 febbraio, nel palazzo della Provincia si è svolta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l'amministratore straordinario della Città metropolitana Gavino Arru, il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia e quello di Porto Torres Massimo Mulas, gli assessori regionali al Turismo Franco Cuccureddu e al Lavoro Desirè Manca e, in collegamento da remoto, quella all'ambiente Rosanna Laconi e il consigliere regionale Valdo Di Nolfo. Tutti hanno sottolineato il pericolo immediato, quello che corre la imminente stagione turistica con tutte le concessioni da rinnovare e 400 addetti ai lavori appesi a un filo. E poi la difficoltà storica del Parco:
«Esiste da 29 anni e la metà li ha trascorsi con un commissario - ha detto Mulas -. Un modello che nei nostri Parchi non può funzionare, in Italia ci sono altre realtà che comprendono al loro interno 80 Comuni e 4 Regioni ma non è il nostro caso. Abbiamo bisogno di una struttura snella, abbiamo già nominato un direttivo con 4 sindaci dei 5 che si affacciano sul Golfo e non ci serve l'ennesimo commissario fatto piovere da Roma».