La Nuova Sardegna

Sassari

Il caso

Antenna telefonica alta 30 metri, a Sorso esplode la polemica

di Argentino Tellini
Antenna telefonica alta 30 metri, a Sorso esplode la polemica

Verrà installata al fianco di un’altra già esistente: cosa pensano i residenti e il sindaco

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Sorso Un’antenna telefonica alta 30 metri nuova di zecca già in costruzione a fianco di un’altra della stessa dimensione situata in un terreno situato in via Piave sta facendo infuriare diverse famiglie, che si trovano però con le mani legate in quanto l’operatore è in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla legge e anche il Comune non ha potuto che prenderne atto.

A nome delle famiglie coinvolte parla Michele Sechi, residente nella via .«È davvero inaudito quello che sta succedendo - spiega -: stanno piazzando un altro palo di telefonia altissimo, come se non bastasse quello che c'è già, e sempre più vicino alle nostre case. Senza contare che a pochi metri di profondità ci sono dei pozzi d'acqua. Siamo seriamente preoccupati e penalizzati da questa situazione. Ma non si poteva edificare l'antenna da un'altra parte più idonea e lontana da edifici? Siamo andati a protestare dal sindaco - continua - che ha le mani legate e non poteva opporsi al procedimento».

Circostanza confermata dal primo cittadino. «Capiamo le lamentele dei residenti - sottolinea il sindaco Fabrizio Demelas - ma i nostri uffici in questo momento non hanno strumenti per opporsi alla richiesta autorizzativa. Ai sensi del codice delle telecomunicazioni elettroniche le infrastrutture di telefonia mobile sono considerate opere di pubblica utilità e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria, potendo essere collocate in qualsivoglia zona del territorio comunale e a prescindere dalla sua destinazione funzionale. Se dovesse aprirsi qualche spiraglio - conclude Demelas - saremo certamente al fianco di coloro che si ritengono danneggiati».

Per ciò che riguarda l'amministrazione comunale il parere positivo di competenza è stato rilasciato dal Suap.«Tecnicamente è tutto in regola - affermano dagli uffici -. L'Arpas aveva già espresso parere favorevole, così pure la Soprintendenza e l'Ufficio tutela del paesaggio. Inoltre la zona in oggetto non è sottoposta a vincolo e dal 2002, con la legge Gasparri, per autorizzazioni di questo tipo è stata tolta la distanza minima di 70 metri dalle case. Per cui non potevamo negare l'autorizzazione».

Il terreno in oggetto è stato regolarmente espropriato e ora appartiene all’operatore Iliad. Le opere, così come indicato dall"Ufficio tecnico del comune, sono cominciate lo scorso 11 febbraio dovrebbero concludersi entro un mese.«Per ora - concludono i residenti - inoltreremo una diffida alla nuova proprietà. Non ci rimane altro da fare, per ora, ma più avanti potremo perseguire altre strade per tutelare i nostri diritti».

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