Il neo commissario Asl Paolo Tauro: «Mancano medici anche negli ospedali»
Sassari, il dirigente: «Criticità evidenti, serve collaborazione»
Sassari Subito una full immersion nella nuova realtà, non del tutto sconosciuta ma che sicuramente Paolo Tauro, nuovo commissario dell’Asl n.1, dovrà imparare a ”maneggiare” il prima possibile per cercare di ricavare il massimo da una permanenza (per ora) limitata a sei mesi. «L’Asl di Sassari ha giurisdizione su un territorio molto vasto – dice –, situazioni che conosco bene avendo già lavorato nell’area tecnica a Sassari e Olbia. In questi anni ci sono stati diversi cambiamenti ma sono anche stati avviati dei progetti e per portarli a termine servirà concretezza, soprattutto sul piano della pianificazione e della programmazione.» Anche per questo Paolo Tauro cerca subito il dialogo e ieri ha incontrato i rappresentanti dell’Ordine dei medici per aprire un confronto su emergenze come quella della mancanza dei medici di base, mentre oggi sarà ad Alghero e poi andrà a Ozieri: «In questo caso serve un lavoro nel breve periodo, mi rendo conto che ci sono servizi da implementare, anche nelle strutture ospedaliere mancano medici e serve una strategia – spiega . Per questo dovremo fare squadra con l’Aou, penso sia necessario creare dipartimenti interaziendali con un comune denominatore per poi consentire a uno di arrivare dove l’altro non può. Importante sarà anche l’interazione coi sindaci dei Comuni, perché sono loro le voci del territorio».
Toscano, 57 anni, laureato in ingegneria civile, Paolo Tauro dal 2002 ha ricoperto il ruolo di direttore dell’area tecnica della Asl di Olbia, in seguito quello di direttore del Dipartimento dell’area tecnica di Ats Sardegna (dal 2019 al 2022), oltre a quello di commissario straordinario della Assl di Olbia nel 2019-2020. «Continuerò il delicato percorso di integrazione fra ospedale e territorio, oltre a proseguire la collaborazione con l’Aou e l’Università, già avviata in vari ambiti sanitari – dice –. Ringrazio il direttore generale Flavio Sensi che mi ha preceduto per quanto realizzato nei 5 anni di amministrazione. Dobbiamo essere bravi a non interrompere la continuità operativa ed essere capaci di individuare gli obiettivi strategici su cui concentrarci». In questo senso, aggiunge che sarà fondamentale «il contributo dei dirigenti. In un’azienda con tremila dipendenti, il loro è un ruolo chiave. Così come bisogna evitare una dicotomia medici-amministrativi, perché anche gli amministrativi lavorano per la sanità e non sono una parte alla quale devono essere addebitate le cose che non funzionano, le cose funzionano se c’è un’integrazione fra le due componenti. A Sassari c’è anche un problema di logistica, l’amministrazione è dislocata in tre strutture tra piazza Fiume, via Cattalocchino e palazzo Rosa e dovremo cercare di ottimizzare i processi».