La Nuova Sardegna

Sassari

Il caso

Rubava la carne dal banco frigo: licenziato dipendente infedele

di Roberto Sanna
Rubava la carne dal banco frigo: licenziato dipendente infedele

L’uomo, che lavorava da 21 a Sorso, è stato incastrato dalle telecamere

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Sorso I conti del banco macelleria non tornavano da qualche mese e allora l’azienda ha deciso di attivare un servizio di sorveglianza con le telecamere. Scoprendo, con grande sorpresa, quel dipendente di lungo corso, con 21 anni di anzianità alle spalle e militanza in diversi supermarket del territorio, non era poi così affidabile.

Una storia di infedeltà consumata nell’ipermercato Nonna Isa di via Cottoni, una grossa struttura dove lavorano venti persone, andata avanti per chissà quanto tempo e che, dopo un mese di indagini interne, si è conclusa col licenziamento del dipendente infedele, che è stato successivamente segnalato all’autorità giudiziaria. A far scattare l’indagine interna erano stati i dati mensili che arrivavano dal reparto carni, mancanze settimanali ripetute nel tempo che hanno spinto la Camporosso, la società che gestisce i punti vendita diretti di Nonna Isa, ad attivarsi. Il primo passo era stato quello di effettuare una serie di ispezioni mirate dentro la struttura, dalle quali erano emersi alcuni spostamenti anomali di buste dal reparto ortofrutta a quello delle carni. Circostanza che aveva convinto i responsabili ad attivare la videosorveglianza, affidata a un istituto privato certificato in modo da poter tutelare la privacy, e le immagini erano state inequivocabili. Il colpevole dei furti era stato individuato subito, e durante l’indagine si è scoperto che l’uomo non si limitava al banco delle carni (da dove peraltro sottraeva anche tagli pregiati come il filetto) ma faceva escursioni anche in altri reparti portando via anche prodotti per la persona e per la casa come bombolette di schiuma da barba e confezioni di brillantante per lavastoviglie.

La sua esperienza all’interno dell’azienda gli aveva anche permesso di mettere a punto una tecnica capace di eludere il protocollo di ingresso e di uscita per i dipendenti, grazie anche all’utilizzo di un marsupio a tracolla della giusta dimensione per le vaschette di carne già confezionate presenti nei banchi frigo del market.

A quel punto sono scattate le sanzioni ed è stata avviata la procedura di licenziamento: prima una lettera di richiamo consegnata a mano, poi la sospensione e quindi il licenziamento. Al quale ha fatto seguito la denuncia-querela presentata all’autorità giudiziaria, che farà il suo corso autonomo.

«Una vicenda per la quale siamo rimasti veramente male – dice William Corda, amministratore con delega per il personale –. Abbiamo 1.500 dipendenti in tutta l’isola ma la nostra resta un’azienda familiare, curiamo tantissimo i rapporti coi dipendenti, ci teniamo a essere puntuali nei pagamenti e se qualcuno di loro ha bisogno di anticipare di qualche giorno gli andiamo incontro. Fosse stato uno sconosciuto sarebbe stato diverso, ma da una persona con noi da più di vent’anni non ce lo aspettavamo, è stata davvero una brutta storia».

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