Ortolani, i custodi del Candeliere più antico della città
Fedeli fin dal Medioevo alla Madonna di Valverde da sempre partecipano alla Faradda del 14 agosto
Con questo nono racconto dedicato alla storia e alle tradizioni degli Ortolani - pubblicato oggi 30 luglio sull’edizione cartacea e sul nostro sito web - continua il viaggio tra i tredici Gremi che partecipano alla Discesa dei Candelieri. Da qui al 14 agosto “La Nuova Sardegna” dedicherà una pagina a ciascun Gremio, per presentare ai nostri lettori i protagonisti della Faradda.
Sassari La loro storia è quella dei piccoli proprietari terrieri che, a partire dal Medioevo, hanno coltivato le fertilissime vallate di Sassari, producendo quegli ortaggi che sono da sempre legati a Sassari, nell’immaginario collettivo di tutti i sardi.
Il Gremio degli Ortolani è nato probabilmente a metà del Quattrocento, come attestano alcuni documenti, e fa parte del rito della Faradda da sempre, come testimonia l’atto del 1531 che regola l’ordine d’ingresso dei Gremi nella chiesa di Santa Maria di Betlem.
Il Gremio è devoto da sempre alla Madonna di Valverde, il cui simulacro è normalmente custodito insieme al Candeliere nella cappella delle Anime del purgatorio a Santa Maria. In occasione dei lavori di ristrutturazione della chiesa di Santa Maria, il Gremio è tornato temporaneamente nella chiesa dedicata alla Madonna di Valverde, sua patrona, dove l’antica corporazione ebbe sede per molto tempo fin dalla sua fondazione. La festa grande del Gremio è celebrata nella Domenica in albis (la prima dopo Pasqua), mentre la piccola ricorre l’8 settembre.
Di foggia spagnola l’elaborata divisa del Gremio, varia a seconda della carica ricoperta dai componenti. La più ricca è quella dell’obriere maggiore, che indossa una ripiglia, giacca spagnola seicentesca in panno con maniche in damasco nero, arricchita da ricchi pizzi bianchi, una piccola mozzetta in pizzo bianco detta bavaru, guanti neri, bandoliera, spada e spadino. Questi ultimi, in occasione della cerimonia dell’intregu (il passaggio di consegne fra vecchi e nuovi obrieri), sono prestati dal Gremio dei Viandanti, con cui gli Ortolani avevano uno strettissimo rapporto ai tempi delle corporazioni, dato che trasportavano i primi trasportavano i prodotti dei secondi.
Gli Ortolani custodiscono il cero più antico fra quelli ancora oggi esistenti, risalente al XVI secolo. Nel 1989 è stata realizzata una riproduzione fedele dell’originale, che è quella che viene utilizzata durante la Faradda. Il Candeliere è di colore marrone ed è sormontato da una bandiera verde con l’effigie della patrona, riprodotta anche sul fusto. Il basamento è composto di rettangoli marroni che contengono rombi verdi, colori che ricordano quelli del mondo delle campagne.
Quest’anno la squadra degli otto portatori sarà guidata da Renato Luzzu e accompagnata dal tamburo di Alessio Soggia. I portatori sono Omar Agnesa, Stefano Sanna, Andrea Casu, Luigi Usai, William Sanna, Giovanni Pala, Efisio Poddighe e Gabriele Costanzo, il più giovane a vent’anni. Per quel che riguarda il Gremio, l’obriere maggiore è Michele Casu, l’obriere di cappella è Matteo Antonio Ruiu mentre l’obriere di Candeliere è Giovanni Ruiu. Fisco maggiore è Domenico Sanna. I gremianti eletti, quelli che hanno già ricoperto l’incarico di obriere, sono Giovanni Antonio Dettori, Francesco Lemiri, Giuseppe Frigau e Andrea Ruiu. Ci sono poi Gavino Proto Gianuario Campus, Giovanni Serreri e Luigi Piras: quest’ultimo, a 18 anni, è il più giovane componente del Gremio.