Morto per la puntura di una vespa: l’addio allo skipper sassarese Fabio Tanda
I funerali del 46enne si terranno a Sassari
Sassari C’è una frase in particolare che ricorre nel lungo elenco di messaggi che centinaia di persone hanno dedicato a Fabio Tanda, il 46enne morto domenica sera a Usini dopo esser stato punto da una vespa: “Il tuo immancabile sorriso”, scrivono quasi tutti. Ed è vero: a scorrere le immagini sul suo profilo Instagram, il volto dello skipper sassarese ha sempre un’espressione felice. Davanti al mare, in mezzo alla natura e alle montagne. Che erano un po’ il suo mondo, insieme all’inseparabile cane labrador, compagno di mille avventure. Fabio l’aveva chiamato Cabirol, come la ferrata a picco sul mare nel promontorio di Capo Caccia. Saranno in tanti, oggi 1 agosto, a dargli l’ultimo saluto nella chiesa di Sant’Orsola, a Sassari, dove alle 16 verranno celebrati i funerali.
La notizia della morte di Fabio Tanda ha lasciato sgomenti i familiari, gli amici, i colleghi di lavoro, quelli di oggi e quelli del passato. Erano a conoscenza della sua allergia, già due anni fa lo skipper aveva rischiato di morire, sempre a causa della puntura di una vespa. Sapevano anche che era molto attento e portava con sé il farmaco salvavita. Lo stesso che domenica sera avrebbe potuto salvarlo ma che non ha fatto in tempo ad autoiniettarsi o forse – in piena crisi respiratoria – non è riuscito a prendere dalla tasca. È caduto a terra, il 46enne, mentre cercava di raggiungere la casa dei vicini per chiedere aiuto. Quando carabinieri e 118 sono arrivati alla periferia di Usini, dove Fabio viveva con Cabirol, non c’era più nulla da fare. L’arresto cardiaco subentrato con lo choc anafilattico lo aveva ormai ucciso.