La Nuova Sardegna

Sassari

Fede e Chiesa

Nulvi in festa per i 60 anni di sacerdozio di don Antonio Addis

di Mauro Tedde
Nulvi in festa per i 60 anni di sacerdozio di don Antonio Addis

Il sacerdote è stato vice parroco ad Arzachena, La Maddalena e parroco a Bulzi, Sant’Antonio e Tempio

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Nulvi Don Antonio Addis è tornato a Nulvi, nella sua amata chiesa dove esattamente 60 anni fa era stato consacrato sacerdote. Un ritorno, un traguardo che racconta una vita interamente dedicata alla Chiesa e al servizio delle comunità della Gallura e dell’Anglona. E la comunità nulvese lo ha accolto con grande affetto.

Nato a Nulvi il 16 gennaio 1940 don Antonio ha mosso i primi passi nella parrocchia dell’Assunta. Dopo gli studi al Seminario Minore di Tempio Pausania e al Pontificio Seminario di Cuglieri conseguì il baccellierato in Teologia dogmatica e la licenza in Teologia nella Pontificia facoltà teologica della Sardegna. Ricevuta l’ordinazione presbiteriale, ha iniziato un ministero intenso e articolato, che si è sviluppato in diversi ambiti della pastorale. Prima come vice parroco a La Maddalena e ad Arzachena poi parroco a Bulzi, Sant’Antonio di Gallura e Tempio Pausania, dove ha guidato la parrocchia cattedrale di San Pietro Apostolo dal 2000 al 2010. È stato anche cappellano dell’ospedale civile di Tempio Pausania e segue spiritualmente le suore missionarie Figlie di Gesù Crocifisso di Tempio. Oggi si dedica all’ascolto delle confessioni e ai colloqui spirituali nella Congregazione delle Figlie di Gesù Crocifisso e nella cattedrale di San Pietro Apostolo, dove ricopre il ruolo di canonico penitenziere.

Don Antonio, visibilmente commosso ha ringraziato tutti. «La grazia più grande che il Signore mi ha fatto è quella iniziale – ha detto nella sua omelia -, quella di consacrarmi al sacerdozio e oggi sono felice di essere qui e di continuare il mio mandato sacerdotale che mi ha affidato monsignor Melis ma che devo soprattutto alla mia comunità. Dio mi ha chiamato attraverso la comunità di Nulvi che mi ha cullato affettuosamente, nella fede, e grazie alla quale ho scoperto la grandezza di Dio e la grandezza della sua vocazione. E anche la bellezza che Dio sa donarci perché la grazia di Dio, la fede e la pratica dei sacramenti rendono la vita bella».

«Ringraziamo il Signore perché ci ha dato don Antonio – ha detto il vescovo Roberto Fornaciari – e perché dopo 60 anni è ancora qui a rendere grazie di questo dono, lui che ha saputo accogliere la vita come un dono e lo ha ridonato al Signore, alla Chiesa e alla comunità che lo ha generato». 

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